Passano le settimane, passano le partite, e per Paulo Sousa restano sempre i dubbi di formazione da sciogliere anche se nel calcio esiste il detto ‘squadra che vince non si cambia’. E sarà così anche contro il Bologna. La Fiorentina è una squadra che vive molto sulle giocate dei singoli e chiaramente Sousa deve mettere in campo una formazione che possa consentire loro di esprimersi al meglio. Naturalmente trovando i giusti equilibri tra i reparti.
Soluzione che sembra essere stata trovata contro Slovan Liberec e Cagliari, ma smarrita contro il Crotone. Una difesa a quattro, due giocatori sulla mediana, due esterni, di cui uno (Bernardeschi) che si accentra sulla linea della trequarti assieme a Ilicic, una punta centrale.
Sostanzialmente tra la trasferta di Cagliari e quella contro il Crotone il tema tattico della Fiorentina è stato simile, l’unica novità quelle di Babacar al posto di Kalinic e Badelj per Borja Valero. Giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza contro l’ultima in classifica, invece niente.
Badelj è sempre più un caso. Giocatore diventata la brutta copia di quello ammirato la scorsa stagione. Lento, compassato, sbaglia molto in fase d’impostazione ma anche durante la fase difensiva. È evidente che si stia portando dietro le scorie dell’ultima sessione di mercato, quando aveva deciso di andare al Milan di Montella. Ipotesi che ancora probabilmente spera di concretizzare nella sessione di gennaio. Ceto è che un giocatore con testa e gambe altrove alla Fiorentina non solo non serve ma diventa anche un freno. Quindi più giusto puntare sugli altri tre centrocampisti, Borja Valero, Vecino e Sanchez (in calo nelle ultime partite) che ancora aspettare il Badelj che lo scorso anno era unico a far girare il motore viola.
Per Babacar c’è da domandarsi, invece, quanto tempo ancora c’è da aspettarlo. Che sia un giocatore dalle capacità e prospettive importanti è sotto gli occhi di tutti, ma non riesce a dare continuità a prestazioni e soprattutto gol. La scorsa estate la Fiorentina aveva deciso di cederlo, poi davanti all’impossibilità di incassare una decina di milioni è rimasto a Firenze. Non riesce a incidere, determinare con la giusta continuità. E per lui che è un attaccante il problema non è secondario, soprattutto poi in una squadra che ha difficoltà di segnare. Nelle prossime partite Babacar non solo si gioca il suo futuro alla Fiorentina, anche se ha solo 23 anni, ma anche quello personale. Perché rischia di rimanere l’eterno giovane dal grande talento, dalla grande prospettive, inespresso.
Infine Gonzalo Rodriguez. Quella attuale è forse la sua peggiore stagione da quando è alla Fiorentina, almeno fino a oggi. È vero che l’età non è più giovanissima e in questa prima parte dell’anno ha subito un paio di infortuni, dai quale non ha ancora recuperato del tutto, ma in campo l’argentino sembra aver perso certezze e sicurezza. Molti gli errori commessi, ultimo quello con Tatarusanu sul gol del Crotone, e una identità in campo che sta facendo fatica a ritrovare. La Fiorentina ha bisogno del miglior Gonzalo Rodriguez per tornare a essere competitiva in difesa ma non solo.
Di
Gianni Ceccarelli