Commisso cresce nella classifica dei più ricchi al mondo. Ma la sua Fiorentina non è ancora cresciuta. L’estate prossima potrebbe essere quella del rilancio
Il patrimonio di Rocco Commisso cresce ancora. Il numero uno viola scala altre posizioni nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. La sua Fiorentina, invece, è al punto di partenza. Nell’immediato, infatti, c’è ancora una salvezza da ottenere, anche se meno lontana. Il vero nodo, tuttavia, è il futuro. Sarà rilancio?
AVERE IL BABBO RICCO. “Rocco è ricco, la Fiorentina no”. Lo ha detto tante volte il patron viola, sottolineando come le leggi del fair play finanziario imponessero ai club di spendere in base ai ricavi (crollati col covid). Per quanto il problema infrastrutture sia rimasto tale e quale, col tema stadio che viaggia verso un nulla di fatto e il centro sportivo che non garantirà benefici economici, ma solo sportivi e comunque a lunga scadenza, c’è di che sperare con le modifiche ai paletti delle stesse leggi sul fair play. Molti vincoli cambieranno. Avrà voglia Commisso di aprire il portafogli e ri-dare segnali di crescita (sportiva) alla Fiorentina? Anche con Della Valle, d’altronde, la Fiorentina aveva il ‘babbo ricco’. Troppe volte, tuttavia, si è preferito mettere in primo piano l’equilibrio di bilancio piuttosto che l’aspetto sportivo, rinunciando ad investire in momenti topici come nel gennaio di Paulo Sousa. Stroncando, in pratica, i sogni sul nascere.
BISOGNO DI SOGNARE. L’ondata di entusiasmo che si generò attorno all’arrivo di Commisso fu, in larga parte, generata proprio da quel bisogno di tornare a sognare. Le ambizioni di Rocco avevano riacceso quella fiammella che si era spenta, inesorabilmente, per via di un percorso indirizzato ad una dimensione mal digeribile, col nome Firenze e Fiorentina. Quella fiammella, dopo due anni di sofferenza, ha bisogno di essere incendiata. Non con follie. Il momento storico che il mondo sta vivendo è ben noto a tutti. Serve, tuttavia, tornare ad ambire. E fare di tutto per provare a tradurre in risultati quelle aspirazioni.
LE COSE NON SONO (ANCORA) CAMBIATE. C’è bisogno di aria fresca, obiettivi chiari e sforzi massimi per raggiungerli. “Non mi piace definirlo anno di transizione, ma anno di costruzione” ha detto a inizio stagione Daniele Pradè. Quelle basi, tuttavia, non si vedono. Così come non si sono viste l’anno precedente. Restano, invece, tante toppe che non hanno risolto il problema. Che poi è esattamente ciò che contribuisce ad attenuare il sogno. Le cose, ad oggi, non sono cambiate. O meglio, non ancora. Tra poche settimane inizierà un’estate chiave per la Fiorentina e per Commisso. Soldi dalle casse di Mediacom ne sono usciti, sia per il centro sportivo che per la squadra. Il problema, come noto, è come sono stati spesi. Inutile soffermarsi ancora sul perché, per come e per colpa di chi alcune cose siano andate in un determinato modo, o sul perché diversi giocatori siano ‘scontenti’ e perché. C’è solo necessità di ripartire. Magari non aspettandosi balzi repentini e illusori, piuttosto intravedere un percorso che permetta di poter quantomeno tornare a sperare di sognare.
Di
Gianluca Bigiotti