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Babacar: mai bene due volte di fila. Costanza questa sconosciuta

“Non mi fa piacere partire dalla panchina”, aveva detto a Cagliari Babacar dopo aver deciso la gara della Sardegna Arena. “Mi fa piacere che abbia questa voglia perché ho bisogno di giocatori che entrino con la voglia massima”, aveva replicato Pioli. Ed invece, ecco il solito Babacar che alla seconda chance stecca di brutto. Dopo aver deciso la gara di Cagliari con una zampata da tre punti, all’Olimpico non l’ha quasi mai strusciata. Certo non è stato servito un granché. Ma un attaccante che aspira ad essere il titolare della Fiorentina, o comunque di una squadra che punta all’Europa League, non può non avere nel proprio repertorio delle qualità solo la zampata in area. Che non si profilasse per lui una grande serata, in realtà, lo si era capito già in avvio quando anziché provare la conclusione dal limite, da solo, ha preferito servire un compagno con un passaggio improbabile intercettato.

Resta un dato di fatto: quasi mai Babacar riesce a fare bene per due gare di fila. E’ accaduto in stagione solo nell’accoppiata di gare Benevento e Torino, quando è riuscito a segnare per due volte di fila. Ma la maglia da titolare, nonostante Simeone non stia vivendo certo un momento magico, non riesce proprio a conquistarsela. Per farlo serve costanza, cosa questa sconosciuta per il senegalese. Nelle ultime settimane ad esempio, giusto per non andare troppo indietro con i tempi, era arrivata la buona prova contro la Samp in Coppa, poi un ingresso in campo insufficiente contro il Genoa, prima di tornare decisivo col Cagliari, e risteccare contro la Lazio in Coppa.

Quello step che si attendevano da lui Prandelli prima, Mihajlovic, Delio Rossi, Montella, Sousa poi, e adesso anche Stefano Pioli, non è mai stato fatto da Baba. D’altronde un motivo ci sarà se, pronti via, Sousa gli ha preferito un quasi sconosciuto ai più come Kalinic nell’anno in cui tutto sembrava portare ad una maglia da titolare stabile per il senegalese. O se, senza averlo neanche allenato un giorno, o quasi, Pioli gli ha preferito da subito Simeone. Così come negli anni addietro Baba è stato sempre considerato il vice o un’alternativa. Da a Mario Gomez a Simeone passando per Kalinic, le gerarchie che Baba doveva e poteva scalare o invertire sono rimaste invece sempre tali e quali. E adesso, anche i rumors sul suo possibile addio/rinnovo che sicuramente inizieranno a pesare andando ad alimentare un clima di insofferenza attorno ad una promessa destinata a rimanere tale senza mai trovare la svolta ed il punto di affermazione.

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