Forse Sousa non scherzava, o meglio, non provocava quando nel post gara di Roma-Fiorentina aveva elogiato la prova di Babacar nonostante i pochissimi palloni toccati e la quasi impalpabilità della sua presenza in campo. Tanto da tornare sull’argomento alla vigilia della partita contro l’Udinese, e riproponendolo titolare contro i friulani. Esito: gol e fiducia ripagata. E prova maiuscola del centravanti viola, che continua a soffrire nell’inserimento nei meccanismi di gioco del tecnico portoghese, ma contro i bianconeri di Delneri ha dimostrato tutt’altro atteggiamento, piglio e carattere. Bene in alcune coperture, bene in alcuni ripiegamenti, e bene sotto porta tornando a far parlare della sua media reti che con il gol di sabato cresce ancora: 9 gol in 18 presenze stagionali, per una media totale di 1 gol ogni due partite. In campionato 1 gol ogni 146’, che considerando anche le coppe diventa di 1 gol ogni 126’. Media di tutto rispetto. Ma stavolta diversa rispetto ai semplici dati matematici. Sicuramente di maggior impatto la sua prova rispetto ad esempio ad un Chievo-Fiorentina dove è vero che ha timbrato il tabellino dei marcatori, ma segnando su rigore in una gara in cui la palla non l’ha quasi mai strusciata. Confermato anche il feeling particolare contro l’Udinese, che diventa la squadra più trafitta da Khouma con 4 reti in 5 presenze da avversario dei friulani. Ma la prova di Baba si distingue anche per un dato che spicca:
E’ stato il giocatore con maggiore sprint dei 28 scesi in campo sabato sera. E questo non è un dato casuale. Vuol dire che il senegalese sta effettivamente continuando la sua crescita fisica ed anche tattica. Perché se una caratteristica fondamentale di Kalinic è quella di saper lavorare per la squadra, l’altra è il saper attaccare la profondità. E se Baba dovesse confermare questi dati sullo sprint il suo minutaggio da qui a fine stagione, soprattutto con il proseguimento del cammino europeo, potrebbe aumentare vertiginosamente.
Di
Gianluca Bigiotti