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Babacar è uno di casa, entra e fa sempre gol. Borja il migliore in campo

ORMAI Babacar è uno di casa, gli si possono lasciare le chiavi. Il gol è stato suo, e per tutti. A quel punto non c’era più da sperare nella quasi consueta rete di Kalinic quando fa buio. Oltre a tutto Kalinic era uscito per infortunio e questo aspetto preoccupa, fino a prova felicemente contraria. Evviva dunque Babacar, in una Fiorentina abbastanza piacevole. Anzitutto qualche riga, o poco più, per ricordare la bella gente del Bologna,come no. C’era Mattia Destro, di nome e di professione.Poi è entrato Di Francesco, figlio di Eusebio, pescarese di nascita, attuale allenatore del Sassuolo, ma domani chissà. Infine ecco l’ungherese Nagy, nome di battesimo Adamo. Ha fatto tornare in mente ai meno giovani, e a chi conosce la storia della Fiorentina, un Nagy arrivato circa trent’anni fa, si chimava Gyula, ala destra, in una viola con i primi stanieri del dopoguerra, tra cui lo svedese Dan Ekner e il tedesco Janda, nonché il turco Bartù, poi giornalista di mestiere.

CONTRO il Bologna la Fiorentina ha saputo entrare bene in partita, con alcune occasioni da gol nonchè una sospetta caduta di Kalinic. Da dire subito e da sottolineare più volte che Borja Valero è stato il migliore in campo, e anche di gran lunga.Un giocatore così, in quella condizione, è un tesoro. Non si può dire altrettanto di qualche altro, e difatti Sousa era molto teso, ma i conti tornano lo stesso, non per nulla mancava Bernardeschi, e Chiesa è entrato da ultimo. Conclusione con un altro evviva a Babacar, giocatore mai esaltato e semmai non proprio esaltante, ma è sempre lì.

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