Ci risiamo. Il mercato sta per concludersi, la nuova stagione è appena iniziata e Khouma Babacar si ritrova per l’ennesima volta secondo nelle gerarchie dell’attacco gigliato. E dire che dopo la partenza di Kalinic e l’arrivo del sostituto Simeone si pensava (e probabilmente lo credeva anche il senegalese) che almeno nelle prime uscite della Fiorentina Khouma avrebbe avuto delle chance dal primo minuto per mettersi in mostra. Invece, Stefano Pioli ha immediatamente schierato il Cholito al centro dell’attacco, sia per la prima in campionato contro l’Inter che per la prestigiosa amichevole al Bernabeu con il Real Madrid. Presumibilmente proseguirà con le sue idee con la Sampdoria.
Una situazione già vissuta dal classe ’93 cresciuto nel vivaio viola. Se torniamo indietro di 24 mesi, l’arrivo del semisconosciuto Kalinic sembrava porre i due attaccanti nella condizione di parità. Ma Sousa non ci pensò due volte a gettare Nikola nella mischia alla prima di campionato con il Milan. E a ragione, visto il rendimento del croato nelle due stagioni alla Fiorentina. Per il senegalese, lo spettro di una nuova stagione passata principalmente in panchina si fa sempre più concreto. Eppure Babacar non ha alcuna intenzione di lasciare Firenze. Ancora una volta vuole giocarsi le sue carte sulle rive dell’Arno, per far ricredere gli scettici a suon di gol.
Per la prima volta il “rivale” nel ruolo di punta centrale di Baba è più giovane di lui (Simeone è un classe 1995), e sopperisce alla mancanza di una tecnica eccelsa con quella qualità che è sempre mancata a Babacar: la grinta, la garra, o come si voglia chiamarla. Nell’ultima stagione El Khouma (nome che compare sulla sua maglia da quest’anno) ha mostrato leggeri miglioramenti in questo senso, lodati anche dall’ex tecnico Paulo Sousa. Inoltre, non ha perso la sua vena realizzativa, arrivando a marcare 14 volte nel 2016-17 (10 in Serie A) e servendo 3 assist vincenti; partendo spesso e volentieri dalla panchina.
Da sempre è questa capacità di fare gol la migliore arma a disposizione di Babacar. Tuttavia da sola non basta: agli albori di questa stagione, è chiamato a conquistare la fiducia di mister Pioli. Il neo allenatore gigliato ha usato parole agrodolci per tutto il precampionato nei confronti del senegalesi; in ultimo ha sottolineato che in queste prime settimane Baba poteva fare meglio: “Ha fatto un buon precampionato ma non eccezionale“.
La concorrenza di Simeone può essere ancor più stimolante per Baba. Un ragazzino più giovane che sembra avere il doppio della voglia di “spaccare” forse è proprio quel che ci voleva. Se presa dal giusto verso, questa competizione può aiutarlo molto a crescere in determinazione e voglia di dimostrare. Valori che a parole non sono mai mancati a Babacar, ma che ha avuto sempre difficoltà a tramutare in fatti sul rettangolo verde.
C’è un’attenuante in favore del Khouma. È probabile che Simeone si sia presentato a Firenze in una condizione fisica migliore di quella del senegalese: nelle prime uscite il Cholito è apparso già brillante, se consideriamo che siamo ancora in agosto. La forma di Babacar, viste le caratteristiche fisiche, andrà a salire nelle prossime settimane. Ma come al solito è la condizione mentale quella che servirebbe a El Khouma per compiere quel benedetto salto di qualità.
E così la stagione di Babacar inizia come tutte quelle precedenti vissute in maglia viola. Secondo nei programmi dell’allenatore, chiamato ad impegnarsi duramente per guadagnarsi un posto da titolare. Sembra un deja vu. L’augurio è che questa sia la volta buona per vederlo quantomeno mettere in difficoltà Pioli nelle scelte. Altrimenti, si continuerà a parlare di quel giocatore dalle “potenzialità illimitate” mai espresse fino in fondo.
Di
Marco Zanini