Forse è solamente una coincidenza. Ma quando Khouma Babacar vede il bianconero delle maglie dell’Udinese timbra sempre. 4 reti in 5 sfide giocate contro i friulani per lui. A nessuna squadra ha segnato di più e con tale costanza. Anche l’anno scorso segnò nel 3-0 dei viola contro l’Udinese al Franchi, così come nel 2-2 dell’andata dove si procurò anche un rigore. Tempi difficili per Baba. Alla ripresa dopo la sosta per le nazionali sarà ancora in panchina. Ma qualcosa si muove. Anche a livello tattico.
In caso di attacco ad una punta centrale sola non c’è storia. Gioca Simeone. Le gerarchie sono presto fatte. Così come lo erano quando c’era Kalinic. E l’allenatore era Sousa. Anche con Pioli Baba è stato bollato con l’etichetta di alternativa. Tuttavia, rispetto alle recenti stagioni, quando è stato chiamato a subentrare ha sempre steccato fin qui. Ma in caso di rivoluzioni tattiche, e passaggio ad un modulo differente, qualche piccola percentuale aumenta per lui di trovare spazio. Certo, anche in caso di subentri dalla panchina, deve dare qualcosa in più. E non solo perché è paradossalmente il calciatore più pagato della rosa viola. Ma perché fin qui ha fatto male in ogni suo ingresso in campo. Ed in ballo c’è anche il suo futuro. Il suo contratto è in scadenza al 2019, e margini per il rinnovo al momento non ce ne sono.
Intanto domenica prossima ci sarà ancora l’Udinese. La squadra che insieme al Sassuolo e ad alcuni club di Premier hanno con maggiore insistenza avanzato qualche interesse per portarlo via da Firenze. Mai, tuttavia, alle cifre chieste da Corvino. E la cabala , mai quando domenica prossima, servirà al Baba che è chiamato mai quanto in questo momento a fare uno scatto. Il gol, ma soprattutto le prestazioni. Anche se a disposizione avrà pochi minuti. Baba deve cambiar marcia. E hai visto mai che la cabala non gli possa dare una mano.
Di
Gianluca Bigiotti