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Avanti col 3-5-2 e Borja Valero regista. Ma Callejon resta un ‘equivoco tattico’
Prandelli vuole continuità dopo la Juve: il centrocampista spagnolo ancora a dettare i tempi in mezzo al campo. L’esterno ex Napoli invece resterà di nuovo fuori
Si riparte dalla Juve. “Verremo giudicati in base a quella partita, ora dobbiamo dare continuità”, ha sottolineato Prandelli alla vigilia del Bologna. Da quel clamoroso 3-0 dello Stadium ad una sfida molto importante in chiave salvezza. Del resto, la squadra di Mihajlovic ha un solo punto in più in classifica rispetto alla Fiorentina: vincere, oltre che dare continuità di prestazioni, significherebbe scavalcare i rossoblu in classifica ma anche forse l’Udinese (giocherà con la Juve), oltre che probabilmente poter recuperare punti su Sampdoria (impegnata con la Roma) e Benevento (con il Milan) e staccare Cagliari (vs Napoli), Genoa (vs Lazio), Crotone (vs Inter) e almeno una tra Parma e Torino, impegnate nello scontro diretto.
BORJA REGISTA. Insomma, messa così, facile capire quanto sia importante ripartire col piede giusto in questo 2021. Come contro la Juve, poi, Prandelli continuerà con il 3-5-2 di iachiniana memoria. Con qualche variante, chiaramente. La prima, quella che risponde al nome di Borja Valero. Con lo spagnolo in versione regista che può aprirsi una nuova strada nella sua esperienza-bis alla Fiorentina. “Abbiamo avuto un’idea, un’intuizione. Con Borja in quella posizione possiamo alzare gli interni di centrocampo e gli esterni, si continuerà con questo tema tattico. Poi ci sono le contromisure degli avversari, e potrebbero trovare delle risposte. Borja è un professore, ci auguriamo possa essere un riferimento per la squadra”, ha detto il tecnico. Già contro la Juve Borja era stato tra i migliori, prima di rischiare il doppio giallo. Con il 100% di passaggi riusciti e la capacità di far girar palla in mezzo al campo.
EQUIVOCO TATTICO. Si andrà avanti con Borja regista insomma, con verosimilmente Castrovilli e Amrabat mezz’ali. Il ‘problema’, però, resta Callejon. Un ‘equivoco tattico’ che continua insomma, per uno degli esterni più forti degli ultimi anni nel campionato italiano che fatica ancora a trovare spazio in questa Fiorentina. Doveva essere uno degli innesti di punta, nonostante il suo arrivo a parametro zero, ‘forte’ anche di un ingaggio tra i più alti in rosa. Ma tra una preparazione in ritardo, il Covid e soprattutto questo 3-5-2 riproposto con continuità tra Iachini e Prandelli, lo spagnolo ex Napoli sta vivendo mesi lontano dai riflettori. “E’ un argomento molto delicato e rispettoso. È uno dei giocatori che negli ultimi anni ha dimostrato di avere tecnica, tempi di gioco, è un maestro in queste situazioni e nello smarcamento. È un po’ penalizzato perché il sistema di gioco ora è questo. È un problema profondo, anche umano, perché diventa difficile metterlo in panchina”, ha detto sinceramente Prandelli.
FUORI. A destra, del resto, dovrebbe ancora agire Caceres, o in alternativa uno tra Venuti e Lirola (“deve essere meno timido e più continuo nei 90′”, ha detto Cesare, ripetendo i concetti fatti a suo tempo anche da Montella e Iachini sull’ex Sassuolo). Poche chance anche davanti per Callejon, visto che il primo a supportare Vlahovic sarà Ribery. Un’altra domenica di panchina in vista, dunque, per l’ex Napoli. Che per un certo verso doveva essere l’erede di Chiesa. Ma che resta ancora, ad oggi, un oggetto misterioso.
