PRIMO tempo decoroso, di spessore persino superiore al Torino, poi Iago Falque e Benassi spengono la Fiorentina come una candela. No, questa squadra ancora non c’è (Borja Valero e Ilicic, dove siete?) e non bisogna aver studiato a Coverciano per accorgersi che la terza gara in una settimana ha messo a nudo evidenti difficoltà psicologiche. Più che le gambe, non è girata la testa contro un Torino che correva a mille. Primo tempo con Kalinic e Sanchez vicinissimi al gol, ma nell’azione del vantaggio granata Iago Falque ha fatto quello che ha voluto nei modi a lui più congeniali. La sensazione che lascia questa partita è di una Fiorentina alla ricerca di se’ stessa, smarrita e sempre prevedibile, che non riesce a trovare un filo logico al suo gioco. Certo non tutto è da buttare (siamo a ottobre), ma il trend positivo di una difesa tutto sommato organizzata è stato clamorosamente smontato dal Torino.
ORA c’è la sosta e forse è arrivato il momento di fare un piccolo step di riflessione tra Sousa e i suoi giocatori: che la Fiorentina non fosse destinata a ripetere il girone di andata dell’anno scorso era noto a tutti, anche ai tifosi maggiormente predisposti al sogno, ma questa squadra che naviga a vista non lascia una buona sensazione. Il gol di Babacar (entrato in campo quando i viola erano già sotto di due gol) non fa altro che aumentare i rimpianti. Baba da solo ha fatto vedere cosa vuol dire giocare con la fame addosso, con la «garra» che troppo spesso manca a questa squadra compassata, oltretutto insicura e prediposta ad accontentarsi. Tanto che il senso della giornata è che al momento il Torino è superiore alla Fiorentina, così come il Sassuolo ed il Milan. Così le pretendenti alla zona Europa League diventano all’improvviso più numerose, e l’obiettivo per i viola si allontana.
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Redazione LaViola.it