Editoriali

Atto di fede, sperando che alla Fiorentina servano solo dei correttivi e che non sia tutto (già) da buttare

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Al Franchi arriva l’Inter di Simone Inzaghi. La Fiorentina di Vincenzo Italiano, reduce dalla prova più che opaca contro il Lecce, è chiamata a fare l’impresa.

Fin qui la Fiorentina difficilmente ha sbagliato prestazione contro le grandi della Serie A. Con Juve, Napoli e Lazio (nonostante il risultato), pur avendo raccolto pochi punti, la formazione viola ha giocato più che alla pari, anzi. Pur coi soliti e costanti limiti, come l’enorme difficoltà nel buttarla dentro e l’estrema fragilità nel subire gol spesso alla prima opportunità concessa, la truppa di Vincenzo Italiano avrebbe meritato qualcosa di più in classifica. Difficile, invece, poter dire lo stesso di gare come quelle di Lecce, Empoli, Udine e Bologna, che poi sono quelle che hanno realmente contribuito a generare la classifica complicata in cui si trova la Fiorentina oggi. Anche e soprattutto per questa serie di partite sbagliate, per non arrivare al filotto con Spezia, Samp e Salernitana col rischio di farsi condizionare ulteriormente da una graduatoria che non sorride di certo, servirebbe regalarsi una grande serata contro l’Inter.

SCOSSA. A questa Fiorentina serve una scossa, un click che riaccenda speranza e convinzione di poter ancora compicciare qualcosa in una stagione che è iniziata da appena due mesi e che si concluderà tra otto, pur con una corposa pausa per il Mondiale.  Ci sono dei punti deboli? Sì. Qualcosa non è andato come ci si aspettava? Decisamente sì. Ma da qui al pensare che sia stato tutto sbagliato e che la Fiorentina sia destinata, nelle migliori delle ipotesi, a sperare di stare lontana dalla zona B, ce ne passa. C’è ancora tempo per provare ad invertire la rotta, magari dovendo rivedere al ribasso i propri possibili traguardi, ok, ma senza abbandonarsi alle difficoltà.

FEDE. Come detto, intanto, arriva l’Inter. Anche in casa nerazzurra qualche settimana fa le cose non stavano andando. Poi la formazione di Inzaghi ha cambiato marcia, con 2 vittorie in campionato e 4 punti ottenuti in Champions League col Barcellona, con nuove gerarchie come Onana titolare e Handanovic alternativa, e una gestione differente delle risorse, come sui cambi a gara in corso. Molto, ovviamente, ha influito la qualità dei calciatori in dote a Inzaghi, ma se il problema della Fiorentina fosse solo nella qualità di chi scende in campo, allora basterebbe metterne altri. Se, invece, quasi tutti i giocatori non rendono ci deve essere qualcosa di più grande sotto. A Italiano, alla società e ai calciatori stessi il compito di trovare la giusta chiave. Già con l’Inter il popolo viola sarà chiamato ad un vero e proprio ‘atto di fede’, sperando e/o credendo che i punti deboli siano stati risolti, possibilmente non per una sera soltanto.

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