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Se non segni non vinci e non fai punti. Se segni poco devi sperare che dietro funzioni tutto alla perfezione. La legge del calcio è semplice.
NUMERI HORROR. La Fiorentina continua ad avere limiti offensivi drammatici. Solo il Parma ha segnato meno gol dei viola nelle prime 21 giornate di campionato. Squadre ben meno attrezzate hanno messo la freccia quanto alla voce reti segnate. I viola si fermano a 1 gol a partita di media, perfino il Crotone ne ha segnati di più, così come Cagliari, Udinese e Benevento. Addirittura 7 in più della Fiorentina ne ha segnati lo Spezia, 3 il Genoa che con Ballardini ha una media punti da scudetto, mentre quello gigliato paga 11 reti di distanza da quello del Torino. Nella Fiorentina hanno segnato solo 9 calciatori (più Chiesa ceduto). Solo il Cagliari 8, e il Parma 6, ne ha mandati in rete di meno di giocatori. Perché il problema non riguarda solo le punte, ma anche il resto della squadra che fa fatica a buttarla dentro.
PERCENTUALE. Se l’attacco viola, inteso come fase offensiva, non crea tantissimo, solo 13° per tiri totali, è altrettanto vero che in proporzione a quello che crea segna pochissimo, e spreca troppo, con il 10% di percentuale tiri/gol. Solo il Parma è dietro in questo dato, col 7.5% di media. Spezia, Samp, Genoa e Verona sono su medie vicine al 15%, il Crotone va sul 12%.
LEGNI E GOL DI TESTA. La sorte non sta dando una mano ultimamente alla causa viola. La traversa di Bonaventura con l’Inter, il palo di Vlahovic con il Torino, fanno infatti parte dei 6 pali colpiti in stagione. Ci sarebbero poi i calci da fermo da sfruttare. L’anno scorso la Fiorentina era tra le migliori in questo dato, ad esempio con i gol di testa di Milenkovic e Pezzella (5 e 3 reti) mentre quest’anno sono arrivati solo 2 gol di testa (Milenkovic con l’Udinese e Pezzella con lo Spezia). Nessuna squadra ha fatto peggio di quella viola, nonostante la Fiorentina sia terza in Serie A per cross. Da fuori area, poi, non ne parliamo. In questa Serie A la Fiorentina è ferma a quota 1 gol dalla distanza, quello di Bonaventura col Crotone (in Coppa Italia avevano segnato Kouame con l’Inter, Montiel a Udine e Callejon col Padova). Su calcio di punizione il conto è ancora a 0, così come su quello dei gol arrivati da calciatori subentrati, nonostante ci siano 5 sostituzioni. Almeno su rigore Vlahovic ha mantenuto gli standard di Pulgar, dimostrandosi freddo dagli undici metri.
SPERANZE. In vista della gara con la Samp di domenica, oltre al rientro di Castrovilli, Prandelli spera di ritrovare Ribery. Perché per buttarla dentro serve qualità nelle giocate e intesa, quella che il 10 e il 7 viola avevano iniziato a trovare anche grazie alla crescita di Bonaventura. Le altre speranze portano il nome di Kokorin e Kouame. Il russo, buttato dentro con l’Inter nel finale di partita, ha mostrato di essere ancora molto indietro a livello di condizione, come previsto. L’ex Genoa, invece, ha dimostrato limiti preoccupanti anche nello stop e nel controllo del pallone, aspetto su cui dovrà compiere passi in avanti che al momento non sta facendo. E poi c’è Callejon, sempre più fuori dagli schemi viola e senza apparenti concrete possibilità di rientrarvici. Che sia tramite manovra palla a terra, con un tiro da fuori o con un colpo di testa su cross o palla inattiva serve invertire un trend che si sta facendo sempre più preoccupante.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Gianluca Bigiotti