Tanti tiri, diverse occasioni, ma l’attacco della Fiorentina non incide. La crisi dei singoli, l’astinenza che dura da più di due mesi.
Serve una scossa, soprattutto là davanti. L’ultimo gol segnato da un attaccante, è quello di Chiesa, 75 giorni fa contro la Spal. Serve maggior cinismo, anche perché i tiri in porta, in realtà, non mancano. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. La Fiorentina è l’ottava squadra italiana per numero di conclusioni (210), settima considerando quelli nello specchio (71): è la precisione che ha bisogno assoluto di essere nuovamente settata. 19 reti (compresa l’autorete di Skriniar) non bastano. In più, Pjaca fin qui è stato oggetto misterioso: un solo gol, un assist e tanti rammarichi.
CHIESA TIRATORE. Il miglior tiratore è Chiesa, con 53 tentativi, ma di gol, fin qui, il figlio d’arte ne ha messi insieme appena due. La corsa deve ricominciare quanto prima, magari proprio dall’Emilia, dove Federico ha realizzato, in carriera, tre centri. Non vuole più aspettare nemmeno Simeone. Sono loro i due gioielli che prima di ogni altro devono togliersi la ruggine di dosso.
CHOLITO A SECCO. Giovanni ha segnato l’ultimo gol a Marassi, contro la Sampdoria il 19 settembre. Poi però è finito in una sorta di limbo da cui ancora fatica ad uscire. Sono 860 i minuti di digiuno forzato, un’eternità che non aveva mai conosciuto nemmeno in rossoblù ed ora c’è assoluto bisogno di rovesciare la prospettiva. Tocca a Pioli decidere la strategia migliore per aiutare l’argentino a rinascere dalle sue stesse ceneri.
LE ALTERNATIVE. Fin qui, tranne a Torino, l’argentino è sempre stato il centravanti titolare: non ha fatto meglio Mirallas, così come Thereau. Il tutto aspettando l’ora di Vlahovic. C’è il mercato, è vero, lo stesso allenatore, sabato scorso, ha detto che la società, se necessario, potrà intervenire, ma nel mezzo ci sono cinque sfide decisive per non far tramontare a metà anno tutti gli obiettivi. La missione europea non può naufragare già ora.
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Redazione LaViola.it