Con l’Olympiacos la Fiorentina si giocava anche un pezzo di futuro. Ora è dura ricominciare, con una rosa che difficilmente sarà migliore di questa
Finisce dunque così il ciclo Italiano, il tecnico ha già fatto sapere di voler cambiare aria. Questione di orizzonti e prospettive e soprattutto di dimensione che, nel caso della Fiorentina, rischia ora di congelarsi con l’ennesima stagione da disputare in Conference (ancora più svuotata di avversari di valore visto che la nuova formula non prevede le retrocessioni dall’Europa League) che porterà via tante energie a una rosa che difficilmente sarà molto più competitiva dell’attuale. Un rischio visto che club come il Bologna (dove non a caso allenerà probabilmente lo stesso Italiano la prossima stagione) sono invece in ascesa, mentre altri come l’Atalanta sono ormai stabilmente di caratura superiore rispetto al club di Commisso. Così scrive il Corriere Fiorentino.
BIVIO. Anche per tutto questo, oltre che per il trofeo in sé, la vittoria contro l’Olympiacos sarebbe stata fondamentale, se non addirittura decisiva. Un vero e proprio bivio per il futuro. Ora, come meno di un anno fa a Praga, sono costretti a leccarsi le ferite e a raccogliere i cocci. Un’opera complessa, forse impossibile con gli attuali protagonisti, tanto che l’estate che sta iniziando sarà probabilmente anche quella di una grande rivoluzione.
NON DISPERDERE FIRENZE. Il pericolo è che adesso la delusione che ieri sera era tangibile dallo stadio di Atene fino a quello di Firenze prenda il sopravvento su tutto l’ambiente viola. E che il prossimo ciclo parta già con l’esigenza di dimostrare qualcosa in più fin da subito, lo scenario peggiore per l’allenatore (Palladino resta il candidato più probabile) che si troverà a dover ricostruire. Non solo. Anche la situazione societaria dovrà essere chiarita il prima possibile. Quello che però la Fiorentina non può permettersi è disperdere la vicinanza che ancora una volta Firenze ha dimostrato nei confronti della propria squadra e che avrebbe meritato certamente un altro finale. Ed è questo, il rapporto con Firenze, su cui il club è chiamato a dare una svolta evitando i continui conflitti (anche a livello istituzionale) che hanno caratterizzato questi primi cinque anni di gestione Commisso. Perché si vince e, purtroppo si perde, tutti insieme.
Di
Redazione LaViola.it