Continua ad essere nel mirino degli inquirenti la situazione delle prove da sforzo di Astori. Secondo la difesa del prof. Galanti c’è stato solo un errore nella data dello strain, che venne fatto
Gli esiti della prova da sforzo di Davide Astori continuano ad essere nel mirino degli inquirenti. Secondo la procura di Firenze e il suo consulente, il professor Domenico Corrado, quegli esami dovevano mettere in guardia il medico, il professor Giorgio Galanti. Ma non lo fecero, scrive La Nazione. L’ex direttore di medicina sportiva, ha voluto difendersi: ad Astori venne fatto lo «strain», un approfondimento per osservare il muscolo cardiaco, irrilevante ai fini della concessione dell’idoneità, ma utile per comparare i cuori di atleti di discipline diverse dal calcio, come il ciclismo.
Per la difesa del professore, lo strain è quindi routine del laboratorio e la data stampata sul documento sotto accusa non è altro che un errore. Invece, per chi lo ha nuovamente iscritto sul registro degli indagati, con l’accusa di falso materiale in atto pubblico che si somma alla già nota inchiesta per omicidio colposo, quell’atto, con tanto di valutazione dei risultati di detto esame, è un falso. Non effettuato quel 10 luglio 2017, giorno del test da sforzo di Astori, ma molto, molto più recentemente: un po’ prima del 10 aprile scorso, giorno in cui il pubblico ministero Antonino Nastasi ha ordinato una nuova acquisizione di carte a Careggi.
Galanti, aggiunge il quotidiano, non può essere neanche l’autore materiale del presunto falso, essendo stato confezionato, secondo quanto sostiene la procura, quando oramai lui era in pensione. E qui entra in scena una sua stretta collaboratrice: per la procura, Loira Toncelli avrebbe assecondato il «concorrente morale» Galanti, fabbricando materialmente il certificato fake dello strain.
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Redazione LaViola.it