Rassegna Stampa
Astori, la squadra, lo psicologo: “Reagirà con orgoglio. Col passare del tempo rischi da valutare”
Come riporta La Repubblica Firenze, sono giorni duri per i calciatori della Fiorentina. La proprietà si è stretta attorno ai ragazzi per aiutarli, sostenerli. Adesso però, ancora poche ore e sarà già tempo di scendere in campo dopo il dramma di domenica mattina a Udine, la sofferenza, l’emozione del funerale di giovedì in piazza Santa Croce.
Domani torna il campionato e i viola, davanti al pubblico del Franchi, contro il Benevento proveranno a ripartire al termine della settimana più nera di sempre.
Ma come può riuscirci la squadra dopo un lutto di queste dimensioni, la perdita del capitano, il leader del gruppo?
«È successo tutto in pochi giorni – spiega Lauro Mengheri, presidente dell’ordine degli psicologi della Toscana – la condizione psico fisica non potrà essere ovviamente d “big performance” ma questo è il momento della reazione, dell’orgoglio». Emozioni che i calciatori proveranno a buttare in campo.
Quali sono i passi da compiere, adesso?
«In questa fase i ragazzi si stanno rendendo conto di quel che è successo, la mente ha bisogno del tempo necessario per elaborare l’assenza e digerire il lutto. Poi può subentrare la fase depressiva e credo in questo caso possa aiutare l’appoggio di uno psicologo».
Astori era molto più che un capitano nello spogliatoio…
«Sì, da quello che si è sentito in questi giorni, il ragazzo era un punto di riferimento per tutti. Per i più giovani, per i nuovi arrivati. L’esempio vero dentro e fuori dal campo. Il suo era anche il ruolo di educatore».
Firenze e l’intero mondo del calcio si sono stretti intorno alla Fiorentina
«Calciatori e dirigenti da ogni paese sono venuti al suo funerale, la piazza era stracolma di gente, di tifosi e non solo. In pochissime altre occasioni ho visto una reazione del genere, mi ha toccato. È come se Firenze e tutto il mondo del calcio avessero perso un pezzo di emozione. Un pezzo di sé».