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Astori: “Faremo sognare ancora Firenze. Travolti dall’euforia della città”
Davide Astori ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport – Stadio. Ecco alcune sue parole:
Siete rimasti sotto choc per la mancata qualificazione in Champions?
«No, dobbiamo essere realisti. Ma sognare è stato bello».
«Io sogno sempre e spero di farlo anche nei prossimi anni».Per la settima volta nei 14 anni di gestione Della Valle è arrivata la qualificazione in Europa: segno di stabilità della società?
«Sì. E poi non dobbiamo sottovalutare questo quinto posto. Dopo l’avvio di campionato, ci si aspettava tutti qualcosa in più, è evidente, ma abbiamo lottato alla pari con società che spendono molto più di noi sul mercato. Ecco perché non si deve essere delusi».Le due velocità di marcia, tra prima parte di stagione e seconda, però sono un dato di fatto.
«E’ vero, potevamo fare meglio e ne siamo consapevoli. Per questo dobbiamo morderci le mani, ma nel calcio è riduttivo parlare di fortuna o sfortuna».Quale partita di questa stagione vorrebbe rigiocare?
«Quella con la Roma, all’Olimpico. Perché andò tutto al contrario di come avremmo voluto».Quale il merito più grande della Fiorentina?
«Aver fatto sognare Firenze».
E il difetto?
«Essersi fatta travolgere dall’euforia della città. Dovevamo restare più distaccati».
Da cosa si deve ripartire la prossima stagione?
«Dall’identità di gioco mostrata e dalla mentalità vincente che abbiamo costruito. L’ultimo passo da fare, adesso, è limare i dettagli, quelli per arrivare ad alzare un trofeo».
Sousa parla tantissimo di cultura: è ciò che serve?
«Sì, perché vincere porta a non accontentarsi mai. Vuoi vincere sempre. Ed è il più bel circolo vizioso».
Che cosa ha portato questo allenatore alla Fiorentina?
«Ha dato certezze. La differenza tra gli allenatori e gli allenatori bravi è che gli allenatori bravi non lasciano nulla al caso. Lui ha le idee chiare. E noi con lui».
Vincere qualcosa: secondo lei i tempi stanno maturando?
«Mi ripeto: sognare è fondamentale. E l’estate che è alle porte sarà altrettanto importante per capire se e quando i tempi saranno maturi».
Chi vince, lo ha visto domenica scorsa con le celebrazioni per ricordare il primo scudetto, entra nel paradiso degli immortali: siete pronti per resettare tutto e provare fin dalla prossima stagione a tentare l’impresa?
«E’ bello vedere il senso di gratitudine della città nei confronti di chi ha vestito questa maglia. Daremo l’anima per cercare di passare dalle parole ai fatti».