Messaggio su Whatsapp: «Domani passo a prenderle». Davide Astori ha appena lasciato a Udine la camera di Sportiello dopo aver giocato con lui alla playstation. Così scrive La Gazzetta dello Sport. Entra nella 704, al primo piano, è sovrappensiero, si accorge di aver dimenticato le scarpe e scrive all’amico. «Domani passo a prenderle». Sono le 23 di sabato, vigilia di Udinese-Fiorentina. Davide si addormenta: non si sveglierà più. Il Là Di Moret è un 4 stelle di Udine con oltre un secolo di storia, la scelta preferita dalle squadre in trasferta. I giocatori sono sistemati nella parte nuova, costruita qualche anno fa sopra la Spa e la piscina. Astori occupa, come quasi tutti, una singola. E’ il capitano, il punto di riferimento, quello che spiega il mondo viola ai nuovi arrivati e agli stranieri.
Uno puntuale, nei ritiri il primo a scendere per colazioni, pranzi o riunioni tecniche: deve dare il buon esempio. Per questo, ieri mattina verso le 9.30 quando Pioli non lo vede comincia a preoccuparsi. Non è da lui essere in ritardo. Uno dei massaggiatori sale in camera, un addetto dell’albergo apre la porta col passe-partout. Poi la scena terribile: Davide senza vita. Viene sconvolta la routine del solito ritiro che precede la partita, un misto di noia, tensione e tempo che non passa mai. Il massaggiatore è sotto choc, come Pioli, come i compagni di squadra. Il direttore dell’hotel, Franco Marini, racconta: «Piangevano tutti».
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Redazione LaViola.it