
C’è chi, su twitter, ha provato a spiegarla con Halloween: «Ma non sarà che Astori si era travestito da Bonucci?». Sospetto più che lecito, anche perché non è la prima volta che in questa stagione i due difensori, entrambi trentenni e compagni di una Nazionale anche quella assai zoppicante, condividono prestazioni non all’altezza delle proprie capacità e della fascia da capitano che portano al braccio.
Un parallelo un po’ forzato forse ma che potrebbe aiutare a trovare una delle chiavi per capire le difficoltà di inizio stagione del centrale viola, tra i pochissimi superstiti della rivoluzione corviniana. Ma proprio lui che dovrebbe guidare la rinascita e che nella precedente gestione Sousa aveva provato in più occasioni a scuotere (anche alzando la voce) l’apatico spogliatoio viola, ieri è stato tra i principali protagonisti di una battuta d’arresto pesantissima, sia sulla classifica che sul processo di crescita della squadra.
«Sindrome Bonucci» allora, perché come nel caso del milanista il problema di Astori sembra essere sia tattico (la difesa a quattro forse non lo esalta nel migliore dei modi) che mentale. Già perché Astori non si è certo tirato indietro davanti alla responsabilità di rappresentare un punto di riferimento sia in campo che nello spogliatoio. Solo che a volte il troppo stroppia. E l’impressione è che Astori abbia un po’ esagerato nel lavoro di autoconvinzione tanto da restare vittima delle proprie sicurezze e della troppa fiducia nelle proprie capacità (soprattutto quando si parla di palleggio e di giocate tecnicamente complesse).
Leader si nasce, certo, ma il ruolo va esercitato con grande parsimonia. Perché oltre alla capacità di stimolare i compagni servirebbe anche la capacità di capire che la fascia di capitano in sé non regala anche particolari superpoteri a chi la indossa rendendolo immune da errori, senza la giusta dose di concentrazione, anche gravissimi. Il gol regalato a Trotta, attaccante che non segnava dallo scorso aprile, e che ha reso ancora più arduo il tentativo di rimonta della Fiorentina, stupisce per superficialità tanto da apparire perfino supponenza. Un doppio errore proprio perché commesso dal capitano che dovrebbe rappresentare un esempio anche per quanto riguarda l’atteggiamento da tenere in campo.

Di
Redazione LaViola.it