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Nzola a secco dopo 475 minuti giocati, Beltran a secco dopo 269 minuti giocati (entrambi esclusi i recuperi). Così ci pensano i difensori a segnare. Con la Fiorentina che, aspettando i gol dei suoi attaccanti, ha comunque il 3° rendimento offensivo del campionato con 11 gol segnati (15 invece in 8 partite stagionali considerando la Conference), ecco che uno zampino importante, anzi decisivo, ce lo stanno mettendo i difensori. Quarta aveva portato avanti per la prima volta i viola contro l’Atalanta domenica scorsa con una gran bella girata di testa, poi si è ripetuto con un inserimento, controllo e tiro ad incrociare da stropicciarsi gli occhi a Udine. Nel mezzo, la doppietta europea di Ranieri. Gol pesanti, belli, che portano punti importanti.
PIU’ RIFORNIMENTI. Un valore aggiunto, da una parte, ma anche un segnale chiaro di quanto stiano faticando là davanti in questo avvio. Perché non solo a Udine, ma anche in tutte le altre partite i due centravanti hanno avuto pochissimi palloni da buttare in rete. Nzola si è mangiato il 3-1 a Genk, è vero, così come con il Rapid in casa. Lo stesso Beltran ha avuto un paio di occasioni ghiotte nelle prime uscite. Ma la squadra non riesce a servirli in maniera costante e ideale, è evidente. Giocano spesso spalle alla porta, lontano dall’area, quasi mai in profondità. “Spero si sblocchino presto”, ha ripetuto Italiano. Lo faranno, ma la squadra deve aiutarli dando più palloni dalle fasce e in verticale. Sennò chiunque farebbe fatica. Anche l’allenatore deve trovare soluzioni in questo senso.
DOPPIA OPPORTUNITA’. In ogni caso la Fiorentina sta dimostrando di poter sopperire, appunto con i difensori o i centrocampisti, a questa mancanza che si spera sia passeggera. Non a caso il 4° posto in campionato, con 10 punti dopo 5 partite, racconta di un avvio comunque importante. Ci sono stati i due punti persi con il Lecce, è vero, c’è stata la batosta di San Siro, ma è arrivata anche la vittoria importante, in un possibile scontro diretto, con l’Atalanta, più il successo di Udine con due tiri in porta e due gol. Con un Terracciano finalmente protagonista: con ogni probabilità sarà riproposto a Frosinone, dove la Fiorentina è chiamata a dare continuità. Non sarà una partita facile, nessuna lo è in campionato, ma l’occasione, così come nella gara successiva al Franchi contro il Cagliari, è ghiotta per continuare a stare lassù. I risultati, del resto, aiutano a nascondere anche le cose in cui si deve migliorare.
LE ALTRE FATICANO. Anche perché tante possibili rivali per l’Europa stanno faticando. Tra le grandi, di fatto, solo l’Inter (a punteggio pieno) sta convincendo. Il Milan ha perso solo il derby, ma Pioli ha diversi problemi (fisici e non solo) e deve ritrovare identità tattica, la Juve pur senza l’Europa ha sempre alti e bassi e tanti problemi interni che riemergono, il Napoli è già una mezza polveriera, per non parlare della Lazio. Mentre la Roma, nonostante Lukaku, fatica a ingranare e ha raccolto la metà dei punti della Fiorentina (5). E anche l’Atalanta, si è visto domenica scorsa, ha battute a vuoto che impediscono la via della continuità. Insomma, i problemi ci sono dappertutto, ma la squadra di Italiano sta sopperendo alla fine bene a suon di risultati.
RIENTRA AD APRILE? La tegola di giornata, invece, è arrivata dal report medico su Dodo. Il terzino brasiliano era apparso subito dolorante al momento del cambio di Udine, molto sofferente, in lacrime. Si toccava dietro al ginocchio, la sensazione era stata subito negativa. E di fatto sarà costretto all’operazione chirurgica per la lesione al legamento crociato anteriore. Interventi così, da protocollo, prevedono uno stop di almeno 6 mesi. Se ne riparlerà insomma ad inizio aprile, quantomeno, considerando anche che dovrà ritrovare la forma fisica. Per fortuna Dodo è un brevilineo, ma fa proprio dell’esplosività fisica e dell’agilità la sua forza. Servirà tempo, e nessuno vuole forzare o rischiare. Da qui alla sosta di metà ottobre la Fiorentina giocherà contro Frosinone, Cagliari, Ferencvaros e Napoli: in queste quattro partite Italiano avrà solo Kayode a disposizione come sostituto naturale. Toccherà a lui, anche se probabilmente non potrà giocarle tutte per intero.
LE PRIME ALTERNATIVE. Spazio dunque alle possibili alternative. Biraghi o Parisi a destra, per esempio, come fatto contro l’Atalanta (e l’anno scorso fu adattato a destra Terzic). Oppure una sorta di difesa a ‘tre e mezzo’, con Milenkovic o Quarta da terzini bloccati, anche se il calcio di Italiano richiede movimenti di spinta agli esterni bassi. Si potrà rivedere la difesa a tre già varata nella ripresa a Udine, così come in alcune situazioni nell’arco dell’ultimo biennio quando c’era da difendere il risultato. Ma anche tra i centrali, vista l’assenza di Mina, la coperta è corta. Intanto si allena con la squadra il giovane Lorenzo Vigiani, classe 2004, figlio di Luca, ex centrocampista fiorentino di Reggina e Livorno: terzino destro che sa spingere, in Primavera ha fatto anche l’ala (proprio anche in coppia con Kayode). Ma Italiano aspetta anche Niccolò Pierozzi, che dopo l’ottima annata scorsa alla Reggina ha avuto un problema non da poco in estate e di fatto sta iniziando ora la preparazione. È appena rientrato in gruppo, ma sarà difficile vederlo prima della sosta. Poi sarà da capire se si saprà adattare alla categoria, ma senz’altro sarà una risorsa preziosa: in questo senso, non averlo ceduto ad agosto (lo voleva lo Spezia) si è rivelata una scelta giusta.
NICO SEMPRE PIU’ AL CENTRO. Per ora insomma non c’è la volontà di guardare al mercato degli svincolati. Però in ottica gennaio la società dovrà capire cosa fare, perché Dodo rischia di tornare, nella migliore delle ipotesi, negli ultimi due mesi di stagione. Intanto però un bel segnale arriva da Nico Gonzalez. L’argentino si è allenato sul campo, farà di tutto per esserci già a Frosinone anche se probabilmente sarà a disposizione solo per il Cagliari. E poi ha fatto un passo avanti, deciso, verso il rinnovo con la Fiorentina. Adeguamento dell’ingaggio e firma fino al 2028, l’intesa c’è ed è un segnale preciso dopo le maxi offerte arrivate anche ad agosto (da circa 40 milioni di euro). La maglia numero 10 e un nuovo contratto: Nico è il leader, il faro tecnico di questa Fiorentina, sempre più responsabilizzato e sempre più integrato nel progetto viola. Un anno fa si parlava di un giocatore che si risparmiava per provare ad andare al Mondiale, ora di un Gonzalez che è al centro di tutto, sempre più legato a Firenze e alla Fiorentina. Il matrimonio si allunga, con buona pace delle sirene di mercato.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Marco Pecorini