È successo di nuovo. Ancora ottanta minuti di Tello. Ha toccate solo tre palle e ne ha sbagliate quattro. Ancora una partita giocata con un uomo in meno. Anzi due. Da quando ha dichiarato di voler andare via, Badelj non ha più giocato una partita di livello. Si limita a svivacchiare a centrocampo, a perdere palloni e a non fare gioco.
Altro tema è la difesa. Situazione un po’ più complicata. Primo punto: Astori e Gonzalo non sanno giocare a quattro. Io pensavo che un allenatore professionista (ma abbiamo controllato il patentino? Siamo sicuri che ce l’abbia?), considerato che è il secondo anno che allena la Viola, l’avesse capito. Invece nulla. Punto secondo: siamo senza esterni. A destra il problema è storico, a sinistra non sono riusciti a sostituire Alonso e Pasqual.
Le sostituzioni. Se non ci fosse stata l’espulsione (ingiusta) di Gonzalo, Milic sarebbe rimasto in campo per tutta la partita con una impresentabile difesa a quattro. Tello sostituito al 30′ del secondo tempo (lo ha fatto girovagare per 75 minuti!) con Perez (Perez chi?). In panchina avevamo Sanchez, Cristoforo, Zarate e Babacar. Forse un filino meglio e, soprattutto non avevamo un risultato da difendere. Bernardeschi, per l’amor di Dio, non in una delle sue serate migliori, è stato fatto uscire 10 minuti prima di Tello!
Ora, viene da chiedersi se una situazione così, fermo restando le eventuali “colpe” della società durante il mercato, sia voluta da un allenatore che, al pari di Badelj, aveva già manifestato la volontà di voler andare via. E, al pari dei giocatori trattenuti con forza, vuole mettere la Società nelle condizioni di doverlo esonerare. Ovvio, piccole ripicche infantili, che però fanno male alla Viola.
Molto probabilmente non abbiamo un organico di prima fascia, molto probabilmente bisognava fare una campagna acquisti spendendo di più e molto probabilmente bisognava anche farsi il carico di adii dolorosi ma necessari.
Bisognava, insomma, agire da società di prima fascia forse non come organico, forse non come investimenti ma sicuramente come comportamento. Innanzitutto verso i propri tesserati. Non sono ammissibili, infatti, le dichiarazioni di Sousa. Non tanto per il fatto che possano essere più o meno fondate, purtroppo immaginiamo che la strada di Berna sarà quella dei Baggio dei Rui Costa dei Toni, dei Montolivo ecc. Le dichiarazioni fatte dal mister sono lesive e pericolose per la Fiorentina e per il futuro. Che impressione di sé può dare una società il cui allenatore parla di “squadre che hanno ambizioni diverse da quelle della Fiorentina”? Quale stimolo può avere un giovane o un qualsiasi altro giocatore a venire in una squadra che trasmette un messaggio del genere?
Probabilmente per essere di prima fascia, almeno nei comportamenti, servirebbe anche avere un Direttore che non sia fine carriera e che pensi alla “pensione” e forse servirebbe anche una proprietà più presente, non tramite gli AD o i facenti funzioni, e capace di infondere entusiasmo e sicurezza sui progetti ormai, questi ultimi, troppo annunciati e sempre affondati.
di Davide Binazzi
Di
Redazione LaViola.it