Il racconto di Francesco del suo 4 marzo 2018, il giorno maledetto che si portò via Davide Astori
Era un tranquillo weekend di marzo, tutto stava procedendo alla grande. Ero molto elettrizzato visto che il 4 marzo 2018 sarebbe stato l’inizio del mio campionato di calcio e avrei giocato titolare. Mi alzai dunque la mattina e andai senza pensieri verso il campetto. Finì la partita, vinta per 5-2, e insieme ai miei compagni di squadra stavamo facendo ritorno a casa. All’interno di quella macchina regnava una felicità incredibile, dovuta alla nostra magnifica prestazione. Mio babbo sfruttò un nostro momento di silenzio per accendere la radio, e da lì a poco tutti i nostri sorrisi diventarono pianti. Andò su Radio Bruno e non appena si sintonizzò su quella radio lo speaker radiofonico annunciò queste parole: lutto nel mondo del calcio, scomparso il capitano della Fiorentina Davide Astori trovato morto in hotel questa mattina. Io e i miei compagni ci guardammo negli occhi per una manciata di secondi e poi iniziammo a realizzare la tragedia.
Mio padre accostò subito la macchina e si mise le mani nei capelli: non ci voleva credere. Io e i miei amici scoppiammo in un pianto tremendo, realizzando che il nostro Capitano, persona che stimavamo di cuore e che ci aveva, anche se nel suo piccolo, avvicinato a quello sport, non c’era più. Durante il tragitto verso casa non volò una mosca: si sentiva solo il rumore di qualche singhiozzo e mio padre che continuava a dire ‘non ci posso credere, non è vero’. Tornato a casa mi chiusi in camera e piansi abbracciando la maglia del mio Capitano, che quella mattina era scomparso. Questo è il racconto di quel 4 marzo, giornata che rimarrà impressa nella mia mente per tutta la vita.
Oggi Davide sono passati 3 anni dalla tua scomparsa ma Firenze ancora ti ricorda con quel bellissimo sorriso e la spensieratezza che solo tu avevi. Ciao Davide ?
di Francesco Letizia
Di
Redazione LaViola.it