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Articolo del Tifoso: Ma perché tutto questo? Ecco le risposte

Dalla parte dei tifosi. La redazione di LaViola.it, con questa rubrica, dà la possibilità a tutti gli utenti di esprimere la propria opinione e veder pubblicato il proprio pezzo. I lettori potranno così scrivere una articolo sulla Fiorentina secondo l’ottica del tifoso e non del giornalista. Vi ricordiamo che gli articoli per essere pubblicati devono essere firmati, autorizzati e non riportare contenuti offensivi!!!

Chi scrive è un anziano fiorentino (ho 70 anni, nato in Borgo la Croce n° 2) e, come tale, anziano tifoso della Fiorentina: ricordo sempre, come fosse ieri, le mie lacrime di ragazzino  quando attaccato alla radio seguivo la finale di Champions con il Real Madrid che perdemmo per 2 a 1 (non per 4 a 1 come è successo ad altri !) giocando con quel gruppo di ragazzi con nomi poco conosciuti che lottavano con il cuore di fronte ad avversari blasonati uscendo dal campo accompagnati dagli applausi di tutta la città come se la Champions l’avessero vinta. Per questo mi permetto di rivolgere ai miei amici tifosi, alla Società, alla squadra l’invito ad una riflessione di fronte alle vicende che stanno accadendo in questi giorni intorno alla Viola mai viste neppure negli anni di contestazione ai Pontello o durante la fine dell’era Cecchi-Gori. Poiché tutto ha una ragione e una spiegazione mi sono posto anch’io la domanda: ma perché tutto questo? Ecco le risposte a mio modesto parere.

Della Valle – (1 a parte)

Sono degli imprenditori che “hanno rilevato la Società fallita nel 2002 a 0 euro e ci hanno guadagnato” (come ha detto lo stilista Cavalli): può darsi che le cose siano così ma dobbiamo tutti essere certi che in quel momento l’hanno rilevata per passione, per amore per la città non certo pensando di farci un guadagno perché, proprio da imprenditori, avevano l’esempio delle altre società di calcio tutte con conti in rosso o al massimo in pareggio. Non posso pensare che nel 2002 avessero già in mente un “progetto stadio” con annesso centro commerciale che forse li avrebbe fatti guadagnare 15/20 anni dopo: sarebbero stati dei mostri dell’imprenditoria e della preveggenza!

Non è neppure vero che non hanno investito soldi nella Fiorentina, compatibilmente con i “loro progetti”: i dati che conosciamo, pubblicati nella stampa, lo dimostrano. Certo c’è chi in questi anni e negli anni passati ha investito molto di più: ma se riflettiamo bene vediamo gli Agnelli costruire una squadra sempre più forte con alle spalle un complesso industriale spesso traballante aiutato più volte dallo Stato, i Moratti splendidi fino a quando il petrolio costava più di 80/100 dollari al barile e poi…, i Berlusconi inesauribili fino a quando la TV commerciale non aveva concorrenti in Italia e poi… e poi la vendita dei Club a ricchi stranieri che chissà quale interesse avranno… lo vedremo nei prossimi anni.

E’ vero che i Della Valle hanno forse “il braccino corto” come diciamo noi Fiorentini: ma il “braccino corto” non va valutato solo per ciò che viene investito nel mondo del calcio, ma anche al di fuori. Chi degli imprenditori citati prima o altri ha donato soldi suoi per la ristrutturazione del Colosseo, uno delle meraviglie del nostro paese, o, fatto ancora più importante, sta costruendo una fabbrica nelle zone colpite dal terremoto per dare di nuovo lavoro a nostri sfortunatissimi connazionali? Non mi ricordo di slanci di generosità così lodevoli e consistenti da parte di altri proprietari di squadre di calcio.

Su un aspetto fondamentale credo che i Della Valle abbiamo fallito: la loro capacità di comunicare con la città, di cui hanno la squadra di calcio che rappresenta per i fiorentini poco meno che la mamma, è quasi nulla. Forse per loro carattere, forse per colpa dei dirigenti che hanno scelto negli anni, forse per chissà quale motivo sta di fatto che non hanno saputo amalgamarsi con noi e coinvolgere noi nelle loro idee calcistiche. Hanno fatto proclami, dichiarazioni altisonanti facendo balenare un impegno importante con possibilità di risultati sul campo, ma tutto questo non è avvenuto in 15 anni.  Non credo ci sia oramai più la possibilità di recuperare credibilità, ammesso che loro ne abbiano ancora la volontà (e noi la disponibilità): noi fiorentini siamo persone semplici, sincere, forse un po’ chiusi, ma siamo innamorati (oltre che della Fiorentina) anche della chiarezza, preferiamo chi ci dice le cose in faccia come stanno rispetto a chi parla mandandoci fumo negli occhi e basta. La loro dichiarazione di vendita della Società è un messaggio comprensibile:  ne prendiamo atto (ci saranno i tifosi dispiaciuti e quelli contenti, mai sapremo la maggioranza da che parte sta!) e diciamo “finalmente chiarezza”.

Squadra (Giocatori + Allenatore) – 2 a parte

I giocatori oggi sono pagati troppo per il tipo di lavoro che fanno: ciò è la conseguenza della massa di soldi che ruotano intorno a questo sport da troppi anni per i motivi che tutti conosciamo e che credo sia impossibile o molto difficile “riallineare” alla realtà della società normale. Forse solo la presa di coscienza e la volontà di cambiare da parte delle Autorità Mondiali e Europee del calcio potrebbe, dettando regole diverse, riuscire a riportare questo sport in un contesto economico/morale più accettabile.

In una realtà di tal genere l’amore per l’appartenenza ad una squadra, per l’indossare una maglia diventa una rarità: prevale l’interesse proprio (del giocatore) e quello del suo procuratore (veri “parassiti” del mondo del calcio che, non facendo nulla se non guardare partite seduti in poltrona o su un  divano per scoprire “talenti” da controllare, sfruttano poi tutte le occasioni per guadagnare sugli scambi di giocatori tra società). I calciatori che ragionano con la loro testa, magari spinti dal cuore, sono una assoluta rarità.

Quindi perché meravigliarsi se baciano la maglia e dopo due mesi accettano di andare altrove? Perché meravigliarsi se sembrano commossi quando vengono sotto le tribune per essere osannati da noi tifosi dopo un gol, quando l’anno dopo ti fanno un gol contro e per “correttezza” non esultano, ma strizzano l’occhio ai nuovi compagni di squadra?

Gli Antognoni, i Totti, i Del Piero e perché no anche i Baggio non esistono più dobbiamo farcene una ragione! Proprio per questi motivi i giocatori oggi sono gli artefici del bene e del male delle squadre.

Ritornando, dopo questa premessa, alla nostra Fiorentina mi chiedo e vi chiedo amici tifosi: ma vi sembra normale che i nostri “campioni” l’anno scorso abbiano fatto alcune partite con le Big ad altissimo livello e molte partite con le piccole come se andassero a spasso in via Calzaioli? Per chi giocavano sia nelle une che nelle altre partite per se stessi o per la Fiorentina? A mio parere la risposta è chiara: giocavano solo per se stessi perché volevano far vedere giocando bene con le Big che loro erano dei veri campioni capaci di mettere in difficoltà o sotto chiunque, quindi che “valevano” molto; però non si sentivano o avevano paura di farsi male giocando per vincere con le piccole, non sarebbe servito a loro  ma solo alla squadra per raggiungere obiettivi che  evidentemente non interessavano. Giocavano forse demotivati perché demotivato era l’allenatore (parola grossa per il Sig. Sousa, ma così lo chiamano tutti!) ma allora che professionisti sono? Pertanto a mio parere è bene che vadano a giocare altrove, a noi e alla Società hanno fatto già un gran danno morale ed economico.

Ma ritorniamo un attimo sul campionato passato. Se i nostri “campioni” avessero vinto quelle quattro/cinque partite con le piccole, che invece hanno perso o pareggiato, saremmo stati qualificati sicuramente per l’Europa, forse per la Champion. Allora il nostro atteggiamento di tifosi sarebbe stato uguale a ora o diverso? Probabilmente sarebbe stato diverso, non ci sarebbero state le contestazioni alla Società e soprattutto ai proprietari, ai dirigenti, forse nemmeno all’allenatore, nonostante le innumerevoli sciocchezze tecniche che ha saputo fare durante tutto l’anno. Saremmo qui a coccolarci un gruppo oramai usurato, a attendere il nuovo anno calcistico per rivedere le presuntuose scelte tecniche dell’allenatore che anche un semplice allenatore di Lega Pro non farebbe mai.

In conclusione amici tifosi, pensiamoci bene, l’anno appena passato è andato male sì ma soprattutto per colpa dell’allenatore e dei giocatori poco per colpa della Società: quindi è bene cambiare tutto o quasi e ricominciare con gente nuova che certamente ci darà, insieme al nuovo allenatore (quasi un fiorentino) perlomeno la soddisfazione di lottare con il cuore invece che “giocare andando a spasso in via Calzaioli” come i “campioni in partenza” ci hanno fatto vedere.

Tifosi – 3 a parte

Premesso che tutti i tifosi (quelli che contestano in modo più acceso come quelli che non contestano o contestano in maniera più tranquilla) amano la Fiorentina e darebbero l’anima per vederla vincere, credo che alcuni punti fermi debbano essere posti prima di fare un discorso comune alla Società e alla squadra.

1 – La critica, la contestazione forte è lecita, le offese e le ingiurie no.

2 – Il sarcasmo, l’ironia è il sale di Firenze…i destinatari non devono sentirsi offesi, altrimenti non hanno capito nulla dei Fiorentini.

Se è vero, come credo, che i Della Valle hanno amato Firenze e la Fiorentina hanno ora solo due strade: – vogliono vendere realmente? da buoni imprenditori vendano la società ad un acquirente serio, i fiorentini saranno loro grati, nonostante tutto; – non vogliono più vendere? cambino registro con la città e con i tifosi, come? “aprendosi” con maggiore efficacia e comprensione. Continuare con la “moralizzazione economica” del calcio è accettato dai Fiorentini, anche se ciò può creare problemi alla squadra per quanto prima abbiamo detto: i Fiorentini sono persone intelligenti, non digeriscono gli eccessi che si vedono in giro, sanno per esperienza che vincere è più bello quando parti svantaggiato!

Se i tifosi amano la Maglia devono riconoscersi in questa e nei giocatori che  la amano, non devono innamorarsi di questo o quel giocatore sempre pronti a tradirla alla prima offerta vantaggiosa: come ha detto il nostro Capitano Antognoni “la maglia resta, i giocatori passano”; ricordiamocelo sempre.

Tutti i tifosi, io per primo, sono dei grandi tecnici, grandi scopritori di talenti, grandi strateghi in campo e fuori….lasciamo fare ad ognuno il suo mestiere…. forse è meglio. Alla fine, dopo il risultato raggiunto, buono o meno buono, sarà consentito fare le analisi, le valutazioni critiche, i commenti e dare il proprio giudizio che dovrà tenere conto che in campo ci vanno i giocatori e l’allenatore, quindi in caso di risultati negativi la Società è responsabile solo se ha scelto un allenatore “scacio” affiancandolo con giocatori modesti; in tutti gli altri casi allenatore “scacio” – giocatori buoni, allenatore buono – giocatori modesti, allenatore buono – giocatori buoni la valutazione dovrà essere obiettiva, non preconcetta individuando chi, quando e come sono stati commessi gli errori che hanno portato al risultato negativo.

A riprova di quanto detto ricordiamoci, amici tifosi, la stagione appena passata. Un “allenatore sorprendente”, come è stato definito più volte dagli addetti ai lavori (chissà se per le sue idee geniali o per le sue c…..) che già da Gennaio 2016 si è dichiarato demotivato, come avrebbe potuto motivare un gruppo? Facendo giocare ognuno in ruoli diversi da quello abituale forse…..se è così c’è riuscito benissimo, peccato per i risultati. Ricordate la faccia di Juric (allenatore del Genoa) durante la partita di recupero?  Dopo 5 minuti sembrava di vedere la personificazione della poesia di Ungaretti “mi illumino d’immenso”, non credeva ai suoi occhi: giocare 11 contro 8 non gli era mai capitato!

Cari saluti a tutti gli amici tifosi, alla squadra vecchia e nuova e (perché no) alla Società….Viola per sempre

Firmato: Paolo Fabbrucci

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