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Articolo del tifoso – Figli di un’idea di calcio che non esiste più.

Barone Commisso Pradè Fiorentina

Secondo Fabrizio la Fiorentina ha sbagliato a seguire una politica ormai antiquata e destinata a fallire, figlia di un’idea di calcio che non esiste più

Non sembra vero, ma anche quest’anno la Viola è lì che annaspa nelle zone basse della classifica. I buoni propositi iniziali, che sono stati disattesi dopo sette partite, non hanno dato i frutti sperati. Ma è solo questione di giocatori, di tecnici, di stadio?

Una lettura semplificata potrebbe portare ad una risposta positiva. Sì, sono giocatori che non sono in grado di far fare il salto di qualità alla squadra. Ma poi guardi la classifica e ti accorgi che al sesto posto c’è il Verona, al decimo il Bologna, all’undicesimo la Sampdoria. Devi rassegnarti all’idea che non sono i giocatori che mancano, anzi.

Allora prendi in considerazione l’aspetto tecnico. Sarà sicuramente l’allenatore  da cambiare per tornare a vincere. E allora affidi la panchina e la guida ad un altro tecnico, che torna dal passato. Speri che le cose cambino immediatamente e invece, va peggio di prima…

Allora ti scervelli nel pensare cosa c’è che non va. Cerchi di capire il perché di tutta questa situazione. Dopotutto Commisso ha speso 100 milioni di euro, nessuna squadra ha speso cosi tanto negli ultimi due anni (eccetto magari Inter e Juve), ha confermato l’allenatore, dirigenti e giocatori (salvo qualche rara eccezione). Allora cosa c’è che non va? Perché squadre di provincia si trovano nei vertici alti della classifica e la viola cosi in basso?

Dopo averci pensato e ripensato, finalmente un’illuminazione: ma sì è facile, un calcio che non esiste più. Sì, è proprio così. La Fiorentina, soprattutto nella sua classe dirigente, con  in testa il ds, ha una strategia di un calcio che non esiste più.

Il calcio è oggi cambiato, i nomi roboanti o “datati” raramente fanno vincere o trasformano una squadra in un gruppo vincente. I cavalli di ritorno non sono mai sinonimo di rinascita, ma solo di mancanza di idee e inventiva. Possono solo che peggiorare lo story telling. 

La strategia della Fiorentina, purtroppo, è stata incentrata su questa visione. La visione di un calcio che non c’è più, perché non premiante. Molte squadre si sono già bruciate con questa impostazione. Il calcio è cambiato. Le squadre grandi e piccole (Lazio, Atalanta, Verona, Spezia) con un occhio ai bilanci e uno a una visione di calcio moderno, costruiscono le squadre partendo dal tipo di gioco, scegliendo spesso allenatori giovani ma motivati e innovativi, a cui danno in mano squadre con pochissimo nomi altisonanti, ma infarciti di giovani che hanno voglia di emergere, da plasmare e fortificare. Allenatori che quasi sempre valorizzano il loro patrimonio umano che verrà venduto , in parte, per finanziare un nuovo ciclo. 

Fondamentale è quindi il ruolo del direttore sportivo che scova l’allenatore in grado di veicolare queste idee, i giovani interessanti o i giocatori che si adattano meglio al tipo di gioco scelto. Non è il nome o il passato che premia ma l’adattabilità, la fame di vittoria, la voglia che i giocatori e tecnico hanno.

Nulla si può criticare a Barone e Commisso, che hanno messo entusiasmo e soldi, ma che erano a digiuno di competenze necessarie per essere vincenti nel calcio italiano. Molte invece le responsabilità della dirigenza e del direttore sportivo che forse, ancora arroccato ad un modello di calcio vecchio, ha proposto scelte di conseguenza. Scelte che sono state disastrose e focalizzate all’oggi e al subito, invece che all’interno di una strategia ben definita. Strategia che è sempre figlia della conoscenza del calcio moderno. Oppure lo stesso ds non ha imposto la sua visione di calcio e la sua strategia. Cosa ancora più grave perché, come disse qualcuno, se non sei pronto a difendere le tue idee o le tue idee non valgono niente o sei tu che non vali niente…

Per la Viola nuovi orizzonti ci saranno non appena una strategia di calcio più in linea con il calcio moderno sarà percorsa fino in fondo.

di Fabrizio Garrubba

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