Marco prova a spiegare, qualora ce ne fosse bisogno, perché quella di domani contro la Juventus non è una partita normale
Domani non è un Davide viola contro un Golia strisciato, non è Firenze contro Torino, non è una partita che si dovrà giocare per permettere di capire, a chi in estate se n’è andato, cosa si è perso: lo sa già!
Domani non è una gara da affrontare contro qualcuno o qualcosa ma è una partita da giocare per qualcuno o qualcosa.
Per il Bati che, per l’onore di questa città, sui campi di calcio ci ha lasciato le caviglie.
Per i Tifosi, che in C, contro la Sangiovannese cantavano in trentamila e a Gualdo Tadino spalavano la neve in campo in diecimila.
Per Firenze e la sua storia, fatta di arte e cultura, vanto di un’Italia intera tanto da permette alla nazione di essere riconosciuta come la più bella del mondo.
Domani non avremo gli undici Bati che servirebbero ma nemmeno gli undici Riga che basterebbero.
Domani avremo undici ragazzi, poco più che ventenni, che dovranno metterci ognuno un pezzettino di cuore in più per l’onore di Firenze, per l’onore di cui è intrisa quella maglia Viola che è una seconda pelle per i Fiorentini.
Come fanno i Calcianti per il loro quartiere, per il loro colore, per le loro famiglie, per il loro onore, per quello del compagno che gli corre accanto, per quelli che urlano sugli spalti sotto il sole cocente che batte forte sulla facciata di Santa Croce, per San Giovanni protettore di Firenze. Per Firenze, orgogliosamente per Firenze!
Domani non è un giorno normale, domani non si gioca contro qualcuno o qualcosa, domani si gioca per un intero popolo, per la sua storia e le sue tradizioni: quel popolo Fiorentino per cui combattere con orgoglio e difendere con onore!
di Marco E.
Di
Redazione LaViola.it