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Articolo del tifoso: Disamorato e deluso… Ma anche disgustato!

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Dopo oltre quarant’anni forse è proprio arrivato il momento della separazione con il mio amore Viola…

Ieri, sabato 23, in mattinata ho commentato sul nostro gruppo WhatsApp l’ipotesi Pioli (ohibò…) ed al suggerimento di uscire dal gruppo, in quanto qualcuno non sopporta le critiche “societarie”, non ci ho pensato due volte ed ho abbandonato (tra l’altro “amministratore”)! Ieri sera poi guardando la partita (che definirei “un insulto al gioco del calcio”!) non mi sono per niente divertito, anzi mi sembrava che il tempo non passasse mai, per quanto seguissi l’evento con inspiegabile “distacco”.

Come può un tifoso arrivare a tali conclusioni? Bisognerebbe chiederlo a chi comanda…

La mia è la delusione di un appassionato di vecchia data (dal ’72 con l’inizio dell’epopea Antognoni…) che abita a 300 km da Firenze, che nel novembre ’82 pianse il dramma dell’unico “10”, che nel  settembre del ’99 ha fondato un Viola Club, che nel gennaio 2003 era a Castel di Sangro a -3° di temperatura (!), che nel giugno 2004 pianse per il ritorno thrilling in Serie A dopo il doppio spareggio col Perugia!!!

Questi colori non mi suscitano più brividi, né emozioni, non mi fanno più “scattare la molla” tipo un viaggio avventuroso come lo fu nel 2008 (dalla mattina alla sera a S. Piero a Sieve, con allenamenti a porte chiuse, come voleva il “grande” Prandelli…), e nel 2012 e 2013 a Moena. La crisi economica, meno male, aiuta a rinunciare…

Ho capito da tempo che a Firenze non si vincerà mai più, nemmeno a lunga scadenza, e forse non lo racconterà nemmeno il mio adorato nipotino di un anno…

È la politica societaria che impedirà qualsiasi trionfo, è la filosofia del “commerciante” che deve cercare di comprare a “poco” per rivendere poi a “tanto” (Nastasic, Alonso, Savic), senza pertanto essere capace (interessato?) a costruire “qualcosa” che nel tempo porti a competere: succederà ancora con Bernardeschi e Chiesa, tranquilli, destino segnato.

Mi sono sempre chiesto cosa fosse “il progetto”. In edilizia serve a “disegnare” un qualcosa che vedrà la luce anche a lungo termine, ovvio, come una grande opera. Beh, qualcuno mi dica in questi quindici anni di era DV se si è cominciato a “notare” qualcosa! Non sono certo “eventi indimenticabili” una finale di Coppa Italia, dei buoni piazzamenti in campionato o dei discreti andamenti in Europa.

Noto con piacere che gran parte di Firenze ha iniziato a “snobbare” squadra e stadio, in rigoroso silenzio per non suscitare reazioni del “permalosino”! Quindi non ha più senso sognare, piangere, arrabbiarci, accanirci ed emozionarci, a che serve?

Però la società è sana ed i bilanci quadrano… SIGH!

di Daniele Di Genova, Presidente Viola Club “Centro Italia – Rieti”

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