Il tecnico della Fiorentina ha pubblicamente dato il proprio benestare all’arrivo del centrocampista della Juventus: è vicino ma restano da limare dei dettagli
Arthur e la Fiorentina, un operazione ben indirizzata che nella giornata di oggi ha visto arrivare anche il sigillo di Italiano. Il tecnico viola a Sky, rispondendo alla domanda ha parlato così del centrocampista della Juventus: “Si è parlato di questa situazione, non lo nascondiamo. Il ragazzo piace a tutti e vediamo. Il mercato è troppo strano, ci sono situazioni imprevedibili che dipendono dai dettagli. Vediamo cosa accadrà. È un calciatore forte che piace a tutti”.
Parole chiare. Arthur è a tutti gli effetti nei pensieri della Fiorentina e di Italiano. Ora però va chiusa l’operazione con la Juventus. Al momento non ci sono ostacoli insormontabili. La Juve vuole far partire il giocatore, la Fiorentina vuole prenderlo e Italiano lo aspetta. E il giocatore ha già dato l’ok al trasferimento a Firenze. Dunque tutti d’accordo. Ma resta da trovare l’accordo economico.
L’operazione si farà in prestito con diritto di riscatto. Con la Juve che pagherà parte dell’ingaggio di Arthur. E proprio su questo aspetto ancora non c’è l’accordo tra le parti. Ovvero quanto poi alla fine il centrocampista peserà sul bilancio della Fiorentina. Come detto l’operazione non sembra in bilico ma ci sono da aggiustare dettagli. Nelle prossime ore nuovo contatto tra i club per provare a chiudere definitivamente.
Italiano aspetta Arthur. Mentre Amrabat ormai è stato scaricato dalla Fiorentina. Tanto da rimandare il suo arrivo a Firenze con la speranza di venderlo prima del suo arrivo al Viola Park. Ma di offerte concrete non ne sono arrivate. A 30 milioni non lo vuole nessuno. E la Fiorentina aspetta di capire. Perché di offerte da 30 non ne sono arrivate, ma anche le offerte più basse si contano sulle dita di una mano. Ma comunque i viola contano di venderlo nel giro di pochi giorni.
E poi c’è il Viola Park. E poi c’è la burocrazia
Oltre il campo, oltre il calciomercato c’è la burocrazia. E la Fiorentina proprio sembra avere grosse difficoltà a capire come muoversi in questo campo che in Italia certo fa tante “vittime”.
Manca l’agibilità al Viola Park. Barone ha detto che qualcuno deve prendersi la responsabilità di questa situazione. Ecco in primis dovrebbe farlo la Fiorentina stessa che ha deciso di aprire le porte di un centro sportivo che è ancora un cantiere aperto. Con tutte le difficoltà che si porta dietro una situazione del genere anche, e soprattutto, a livello di agibilità (e responsabilità).
Forse la Fiorentina per la voglia (comprensibile) di vedere la squadra in campo al Viola Park ha fatto il passo più lungo della gamba. Visto che la situazione agibilità è nota da tempo forse il club si sarebbe potuto organizzare diversamente organizzando le amichevoli al Franchi. Dando la possibilità ai tantissimi tifosi viola di riempire lo stadio specie per l’attesissima amichevole con il Catanzaro. Oggi questa opzione non è percorribile visto che al Franchi stanno rifacendo il manto erboso. Ma con un’organizzazione diversa, e partendo con largo anticipo, si sarebbe potuto trovare una soluzione anche a questo problema.
Sul tema agibilità la Fiorentina è arrivata con grande ritardo. Ora chiede alle istituzioni competenti di bruciare le tappe. Ma la burocrazia ha i suoi tempi, segue i suoi percorsi. Lo sa ogni privato che deve scontrarsi con queste situazioni. Forse si è sottovalutato questo aspetto in casa viola.
Di
Francesco Zei