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Arthur e il fascino dei giocatori da rilanciare. Da Jovic a Mutu, da Kokorin a Pjaca. A volte la scommessa paga, (molte) altre no
La Fiorentina punta Arthur. Il fascino dei giocatori da rilanciare è forte, ma spesso tali scommesse non hanno pagato
‘Se tornasse quello che’…Il tormentone attorno al nome di Arthur è il più classico dei classici quando un club tratta un calciatore che negli ultimi tempi ha fatto male. Nel caso del centrocampista brasiliano, più che male, si può anche dire che non abbia fatto praticamente niente. 13’ in un anno di prestito al Liverpool, tra infortuni e bocciature, tanto da portare Klopp a chiedere scusa ai propri tifosi dicendo che “errori di mercato come quello di Arthur non avverranno più”. Ma se tornasse quello dei primi tempi a Barcellona…
FASCINO. Lo stesso discorso veniva fatto giusto un anno fa quando a Firenze arrivò Luka Jovic. Il serbo era reduce da tre annate disastrose, ma se fosse tornato quello che era al Francoforte…Anche la formula dell’operazione con cui Jovic arrivò alla Fiorentina era decisamente innovativa e vantaggiosa, prevedendo un trasferimento a titolo definitivo senza esborso da parte del club viola, che per due anni ne avrebbe pagato metà ingaggio assieme al Real Madrid, cioè 2,5 milioni di euro netti (beneficiando del decreto crescita sul lordo), con l’obbligo di versare agli spagnoli il 50% di una sua eventuale rivendita e un tacito rinnovo automatico del legame con la Fiorentina nel 2024, con ingaggio raddoppiato fino a 5 milioni. Operazione li per lì da applausi. Poi, però, il rendimento di Jovic sul campo non è stato certo esaltante, con la Fiorentina che adesso si trova quasi prigioniera di quella stessa operazione che rende il serbo difficilmente rivendibile. Jovic a parte, il fascino che porta con sé l’andare a prendere un calciatore reduce da difficoltà e da rilanciare è cosa nota. Kokorin ne è un altro esempio, così come in parte lo fu anche Gollini. Pjaca fu un altro caso simile, col croato reduce da mille problematiche fisiche che la Fiorentina provò a rilanciare, invano. Cutrone e Piatek sono altri esempi, finiti all’estero senza grandi fortune e riportati in Italia dalla Fiorentina che però, in entrambi i casi, decise di non confermarli. Leggermente diverso il caso di Odriozola, proveniente dal Real dove trovava pochissimo spazio, così come Torreira all’Arsenal. Occasioni di mercato furono i casi di Pizarro e Aquilani a suo tempo, mentre per la categoria scommesse, ovvero puntare su giocatori provenienti da lunghi stop sperando possano tornare quelli che erano, la Fiorentina prese Giuseppe Rossi, ma anche di recente Kouame e Pedro. D’altronde, se Pedro fosse tornato quello che pre-infortunio stava per andare al Real Madrid…se Kouame fosse tornato quello che era già del Crystal Palace per 22 milioni…Se Pepito…etc etc. Mutu, invece, fu una scommessa stravinta dalla Fiorentina e da Corvino, col rumeno che per anni fece la differenza in maglia viola dopo le difficoltà (anche extracampo) vissute tra Juventus e Chelsea.
DA 80 A 31,4 MILIONI. Arthur venne preso dai catalani per più di 30 milioni di euro nel 2018, passò dopo due stagioni alla Juventus nell’ambito dell’operazione Pjanic, con una valutazione di mercato pari a 72 milioni di euro più 10 di bonus (quanto questa cifra fosse reale o gonfiata, come testimoniano le varie indagini sui conti della Juventus, è tutto da vedere), collezionando in maglia bianconera 63 presenze in due anni. Poi il passaggio al Liverpool un anno fa per 4,5 milioni di euro per il prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 37,5 milioni. Ad oggi, ragionando in termini economici, il valore netto a bilancio di Arthur è di circa 31,4 milioni di euro. Il calciatore percepisce un ingaggio di 6,55 milioni di euro lordi dalla Juventus, che sarebbe molto più alto per la Fiorentina, poiché non beneficerebbe del decreto crescita non provenendo dall’estero nello scorso biennio. Il suo stipendio attuale è di 5 milioni di euro netti all’anno fino al 2025.
L’investimento, insomma, sarebbe spropositato per la Fiorentina. A meno che non arrivi in prestito con eventuale diritto di riscatto, che Arthur riveda le cifre del suo stipendio o che la Juventus ne paghi una parte.
SE E MA. Come noto, ‘il se e il ma è il patrimonio dei bischeri’, come si dice a Firenze. Detto ciò, il fascino di provare a puntare su un calciatore come Arthur c’è per la Fiorentina. Nel caso in cui dovesse ritrovarsi entrerebbe di diritto nella lista delle scommesse vinte. Resta da capire, tuttavia, quanto questa Fiorentina possa permettersi di azzardare in una zona cruciale come il centrocampo, dove uscirà Amrabat, e dove non può essere sbagliato l’innesto, o gli innesti, che andranno a prendere il posto del marocchino. Aver scommesso su Jovic, in una zona di campo decisiva com’è la casella di numero nove, non ha pagato.