Arthur e Jack parlano lo stesso calcio di idee e sostanza. E la manovra respira
Una sorpresa, scrive La Nazione nell’analisi tattica della vittoria della Fiorentina sul Genoa, non può mancare e Italiano inizia la stagione con Kayode sulla rotaia di destra, al posto di Dodo. Poi 4-2-3-1: linea mediana di lotta e di governo con Mandragora e Arthur, quindi Bonaventura suggeritore alle spalle di Nzola, con Brekalo e Nico di corsa e ricorsa. Il brasiliano ex Juve è subito a suo agio, agevolato da ritmi non altissimi, e le sue qualità brillano. E la vicinanza di Jack non nasce a caso. I due parlano lo stesso calcio di idee e sostanza.
Stagione nuova, atteggiamento vecchio, con pressione sulla palla nella metà campo avversaria e più profondità. L’ampiezza della manovra, per aprire il campo e sfuggire ai raddoppi degli avversari che provano a costringere i viola a restare nella zona centrale e spingerli in un imbuto che resta sulla carta. La pecca di Gila è quella di non alzare gli esterni di difesa, troppo bassi anche per la spinta viola. Nella ripresa il Genoa passa a quattro dietro e una punta in più. Italiano risponde abbassando Bonaventura sulla linea mediana ridisegnando l’assetto, riprendendo il 4-3-3. Così la Fiorentina non sbanda, neppure nel forcing finale.
Di
Redazione LaViola.it