Arrivano Saponara e il Genoa, non esattamente sullo stesso pullman, nel frattempo la speranza viola è che la classifica si muova insieme al mercato. Che ieri si è risvegliato dall’abbiocco con il blitz dietro l’uscio, venti chilometri a Ovest, stai a vedere che anche a Firenze tornano di moda i buoni giocatori italiani: e se ci pensano perfino i cinesi dell’Inter, possono andare finalmente in una direzione calcistica meno global anche i Della Valle.
Riccardo Saponara – che piaceva da tempo a Corvino, praticamente da quand’era adolescente, ma mai si era avvicinato in concreto prima di ieri – è un trequartista anomalo, che può riempire di sostanza anche il centrocampo: più solido di Ilicic, molto più attaccante di Borja. Nel 3-4-2-1 ci starebbe eccome, sebbene in questa stagione (18 presenze, 2 gol e un assist) Saponara sia largamente al di sotto del suo potenziale. Tanto per capirsi, lo scorso anno gli assist furono addirittura 10 e i gol 5. L’arrivo in prestito di Saponara (un milione per il leasing, più obbligo di riscatto a 8) ha acceso la vigilia di una partita che ha onestamente un livello di fascino mediobasso.
Il Genoa non è più quello di inizio stagione, la Fiorentina è a galleggio sui sentimenti che derivano dai risultati alterni. Sicura una novità in formazione, Sportiello al posto di Tata dolorante per una sciatalgia. Probabile che l’assetto della difesa trovi temporaneamente pace con Sanchez-Astori-De Maio, con quest’ultimo preferito a Tomovic che non è proprio in un gran periodo. Per il resto Fiorentina come al solito costretta a giocare con alta intensità per innescare le sue qualità migliori, esercitando il possesso palla (ultimamente con più verticalizzazioni rapide) come filosofia di vita. In attesa dell’ex adolescente arrivato da Empoli che è sempre piaciuto a Corvino.
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Redazione LaViola.it