Una netta sconfitta casalinga e poche giustificazioni che reggono: se gli altri segnano c’è un motivo. E anche la società è nel mirino, dalla cessione di Vlahovic in poi
Parlano i numeri e allora il resto conta poco, comprese le solite giustificazioni. Tipo questa: noi giochiamo e gli altri segnano, è parzialmente vero, però bisognerebbe aggiungere che se «gli altri segnano» magari sono più bravi, perché il gol è l’elemento fondamentale del calcio e per arrivarci servono qualità che la Fiorentina possiede poco nei momenti decisivi. Tecnica, coordinazione, senso degli inserimenti, mira, determinazione, un mix che fa emergere l’anima vera di una squadra e sintetizza la forza del gruppo. Così scrive La Nazione.
L’UMORE STA CAMBIANDO. Basta rivedere i primi due gol della Lazio, quando la Fiorentina aveva già avuto almeno 4 occasioni per segnare, per capire la differenza. Le recriminazioni dei viola lasciano il tempo che trovano, anche perché sta cambiando l’umore generale e l’operato del club viene messo sotto esame con una lente che torna fino al mercato di gennaio scorso, quando dopo la cessione di Vlahovic vennero spesi 32 milioni tra Cabral e Ikonè.
RISCATTO IN EUROPA. C’è aria di crisi e domani arrivano gli Hearts: i benvenuti in un momento così, anche se controvento ogni avversario può essere complicato.
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Redazione LaViola.it