Le parole del capo della divisione arbitrale della UEFA sulla questione del VAR a chiamata e sul tempo effettivo
Roberto Rosetti, capo della divisione arbitrale della UEFA, ha parlato a La Stampa soffermandosi sul VAR: “Spegnere il VAR è impensabile. Immaginiamoci cosa sarebbe il calcio se cancellassimo tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni. Il caos. VAR a chiamata? Il gioco del calcio è sacro, fluidità, ritmo, vive di dinamiche e imprevedibilità, di interpretazioni soggettive delle regole. Nelle Competizioni europee abbiamo un intervento VAR ogni tre partite, ogni possibile situazione arbitrale viene analizzata (quest’anno in 660 partite, 3020 check, 214 interventi VAR). Vi faccio una domanda: “Se agli allenatori o ai capitani venisse concessa la possibilità di chiamare l’intervento VAR due volte a partita, siamo sicuri che la fluidità del gioco stesso non verrebbe intaccata? E se ci fosse un errore evidente a challenge terminati?””.
USO TATTICO DEL VAR. “Potrebbe accadere, per spezzare l’inerzia di una gara e il ritmo dell’avversario o altro. Potrebbe generare più equivoci che chiarezza. Comunque le regole le modifica l’IFAB, il vero guardiano delle regole del gioco, io mi limito ad una riflessione. L’eventuale novità, tra l’altro, modificherebbe l’utilizzo del VAR così come lo conosciamo. Palla agli allenatori o capitani o palla alla chiamata così come da protocollo attuale. Tutte e due insieme non sarebbe attuabile, stravolgerebbe il calcio”.
TEMPO EFFETTIVO. “Su questo aspetto credo che siamo lontani da una possibile introduzione: il tempo effettivo non si sposa con i tempi del calcio. I maxi recuperi ai Mondiali 2022 in Qatar? Siamo soddisfatti della media nelle Competizioni UEFA, quasi 60 minuti in Champions, sono anni che lavoriamo sulla velocizzazione delle riprese di gioco. Arbitri proattivi, meno pause, più ritmo ed emozioni. In Serie A non si gioca meno che in Champions League, nonostante non siano mancate le polemiche su questo aspetto, basta guardare gli ultimi dati. La Serie A si è avvicinata alla media della Champions negli ultimi anni. Gianluca Rocchi lavora nella nostra direzione, il confronto è continuo”.
VAR ‘LIGHT’. “Si tratta di un monitor a bordo campo con due tecnici: si chiama leggera proprio per questo. Abbatte i costi ed è facilmente attuabile dal punto di vista degli strumenti: la sperimentazione è in corso, aiuterà i paesi con meno risorse. Il VAR è un altra cosa».
Di
Redazione LaViola.it