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Arbitri, Rocchi: “Mai più ammonizioni per chi è vittima di insulti razzisti”

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Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri: “Mai più ammonizioni per i giocatori insultati da cori razzisti che protestino contro il pubblico”

Mai più ammonizioni per i giocatori insultati da cori razzisti che protestino contro il pubblico. “Abbiamo deciso con i vertici federali che chi è vittima di insulti razzisti non può essere ammonito”, scrive Repubblica.it.

Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri, lo dice chiarissimo: mai più casi come quello di Lukaku, ammonito per aver zittito la curva della Juventus (in realtà, quel gesto lo fa da tempo dopo i gol e non in modo polemico) che emetteva dei “buu”  – e come quello di Vlahovic che ha subito un giallo per essersela presa con lo stadio di Bergamo che gli rivolgeva vergognosi cori razzisti. La Federcalcio era già intervenuta cancellando la sanzione per Lukaku e si era impegnata a fare lo stesso con Vlahovic se quel cartellino fosse costato uno stop. Ma adesso sono gli arbitri a prendere una posizione: “Noi siamo i primi a sapere cosa voglia dire essere oggetto di insulti, ci capita tutte le settimane, soprattutto sui campetti. L’arbitro Doveri? Ha rincorso Vlahovic perché voleva proteggerlo”, riferendosi a quel gesto molto criticato del direttore di gara a Bergamo. Di contro, questa doverosa posizione non può diventare un alibi per qualunque comportamento. “Certo, non puoi esagerare, dobbiamo comunque mantenere comportamenti accettabili. Ma dobbiamo ricordarci che non è giusto punire chi è già vittima”.

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