Notizie

“Arbitraggi europei”, il Var, l’organico, il tempo effettivo: il designatore Rocchi a tutto campo

Published on

Il numero uno dei direttori di gara è intervenuto ai microfoni di “Radio anch’io sport”. “Vogliamo portare questi ragazzi ad avere un arbitraggio più in linea con le gare di livello europeo”

Gianluca Rocchi, designatori dei direttori di gara di serie A e B, traccia le linee per il futuro immediato. Ai microfoni di Radio anch’io sport su Radio 1 Rai, Rocchi ha rivendicato “arbitraggi più europei” nella stagione appena terminata, “frutto del percorso iniziato due anni fa“. Significa “portare questi ragazzi ad avere una linea di arbitraggio più preposta a gare di livello europeo“, nel senso di “cercare la fluidità del gioco” senza dimenticare “che il campionato italiano non è la Champions League“.

L’organico – prosegue – “è da ridurre in maniera drastica, in questo momento siamo quasi 10 arbitri oltre i numeri secondo me corretti. Dobbiamo tornare a 40-42, quest’anno scenderemo di tre ed è per me il lavoro più difficile perché bisogna togliere a qualcuno la A. Ma è come per una squadra di club: più presenze sul terreno di gioco garantiscono l’esperienza“.

Sul fronte addetti al Var, Rocchi evidenzia: “Dare voti non è lavoro mio. Sono contento di come hanno lavorato. Come migliorare? Trovando una continuità di rendimento generale più alta“. Ed un ringraziamento per la fiducia va anche ai club, “perché mandare dei ragazzi ad arbitrare partite davvero importanti non si può senza l’accettazione di base da parte di chi riceve un servizio“. Tecnologia che rappresenta un aiuto concreto per gli arbitraggi: “Se l’avessi avuta disponibile oggi probabilmente non ci sarebbe stato nemmeno il violino di Garcia perché avrei avuto molta più facilità a risolvere alcuni problemi” dice Rocchi ricordando con una battuta il gesto polemico dell’allenatore francese, all’epoca sulla panchina giallorossa (neo tecnico del Napoli), durante uno Juventus-Roma del 2014 da lui arbitrato.

Quindi il tema delle conferenze stampa post partita: “Ho sempre sostenuto che se c’è modo di spiegare un episodio abbiamo risolto tutti i problemi“. Ma non subito dopo il termine della gara “perché l’adrenalina è troppo alta e non c’è realmente voglia di ascoltare l’arbitro. L’unica cosa che si vorrebbe sentire è ‘sì, ho sbagliato’. Ma avremmo risolto poco, perché il problema è capire perché. L’obiettivo è avere uno spazio nostro, ogni 15 giorni o una volta al mese, nel quale spiegare gli episodi“. La diffusione degli audio tra gli arbitri in campo e quelli al Var riguarderà anche i casi più scottanti? “Assolutamente sì, non abbiamo segreti. Ai ragazzi ho chiesto di lavorare molto sulle comunicazioni, vogliamo che siano pulite. Nessun problema a far ascoltare qualsiasi comunicazione“. Rocchi ha affrontato anche il tema del tempo effettivo “Non lo dettiamo noi arbitri, ma i calciatori e gli allenatori“. Ed ha portato l’esempio di Massa, “che ha diretto Spezia-Fiorentina, si parla di 45′ scarsi giocati, ed un mese dopo Juve-Lazio, 61′ di tempo effettivo. Quindi lo stesso arbitro si è adattato a due situazioni diverse. In realtà dipende moltissimo da come i giocatori approcciano la partita“.

Click to comment

Popular Posts

Exit mobile version