Rassegna Stampa
APOEL-Fiorentina, giovedì stadio esaurito. Il club cipriota festeggia 98 anni di storia
I gialloblù potranno contare su 22mila sostenitori contro i viola
Come riportato dal Corriere dello Sport, la Fiorentina sbarca per la prima volta sull’isola di Afrodite con un compito chiaro: mettere in cassaforte la qualificazione al prossimo turno di Conference. E giovedì, in occasione dell’incontro coi viola, l’Apoel Nicosia festeggia 98 anni di storia.
AMBIENTE. Lo farà in uno stadio che si prospetta tutto esaurito: il Neo Gsp Stadium, impianto da 22mila spettatori in cui non saranno presenti tifosi viola a causa della squalifica della Uefa, sarà vestito a festa per una gara che vale mezza stagione. Perché in campionato l’Apoel, 29 scudetti e altre 36 coppe nazionali in bacheca, è lontana dagli standard, quarta a otto punti dal primo posto del Pafos (altro eurorivale dei viola); e anche l’approccio in Conference, un punto in due gare contro Shamrock Rovers e Borac Banja, non è stato dei migliori. I gialloblù guidati da Manuel Jimenez, sessantenne andaluso con un’enciclopedica esperienza tra Spagna, Grecia e Medio Oriente, potranno contare su un’atmosfera incandescente che riporta alle gloriose notti di Champions: su tutte, il quarto di finale contro il Real Madrid nell’aprile 2012, con tanto di gita al Bernabeu condita da due reti cipriote, di Manduca e Solari, scolpite nella storia del club nonostante la sconfitta per 5-2.
ROSA. Il presente dell’Apoel parla di una squadra con poco talento e qualche buon calciatore sul viale del tramonto, su tutti il portiere e capitano Belec, cresciuto nell’Inter, e l’ex bandiera del Benfica Pizzi. La stella dovrebbe essere il trequartista tedesco Max Meyer, classe ’95 prelevato in estate dal Lucerna per 1,7 milioni, cifra record per queste latitudini. Per il resto un caleidoscopio di nazionalità, con solo quattro ciprioti in una rosa dal valore complessivo stimato attorno ai 15 milioni (la Fiorentina, per intendersi, ne vale 258).