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Apatia e fine dei giochi. Dalla possibile rimonta all’umiliazione di un ko troppo silenzioso

Male. Malissimo. Peggio di così non poteva arrivare alla Pasqua la Fiorentina.  In una giornata in cui tutto si era messo nel migliore dei modi possibili per la corsa all’Europa. Con Atalanta e Lazio fermate sul pareggio ed il pari a tempo scaduto a Milano. E battendo un Empoli che non vinceva da tre mesi, che aveva segnato prima di Firenze solo in tre giornate in tutto l’anno, e che aveva fatto due punti nelle precedenti dieci giornate avrebbe portato i viola a 6 punti dal quarto posto. Con l’Inter da affrontare sabato prossimo.

Solo colpa dell’arbitro? Che Mazzoleni abbia sbagliato lo sbagliabile è fuori discussione. Ma dal punto di vista dell’approccio la Fiorentina ha forse fatto peggio di Mazzoleni stesso. Con Sousa al quale ormai credono in pochi, con Andrea Della Valle in Florida, con Pantaleo Corvino assente ed il Presidente Mario Cognigni andato via a fine primo tempo. E nel post gara il solo Freitas a metterci la faccia. Più per attaccare l’arbitraggio che per chiedere scusa a chi si è visto umiliare dai cugini empolesi a domicilio e provare a lanciare comunque un messaggio di reazione.

E menomale che tutti dicevano credere all’Europa. L’appello al tifo ed alla stampa pensato e messo in pratica da Corvino stesso qualche settimana fa è finito nel vuoto. Entrare in campo contro l’Empoli e disputare un primo tempo come quello giocato dalla Fiorentina senza ardore agonistico e la giusta fame che servivano per battere uno degli avversari più modesti del campionato è stato un suicidio. Resta così negli archivi una delle più brutte giornate degli ultimi mesi. Peggiore anche di quella col Borussia in Coppa, dove almeno nel post gara regnava la rabbia, e non l’apatia che circonda la Fiorentina oggi. Un’apatia data dallo sfinimento di un’annata che ha visto frecciate, contro frecciate, fraintendimenti, alti e bassi e delusioni. Uno stadio che pian piano si svuota, e di questo clima non ne può più. Come a dire, una parola è troppa, e due sono poche.

Molle, senza pressing e personalità. Come troppe volte è stata questa Fiorentina che a fine anno sarà stravolta in tutto. E menomale. Visto come questo finale di stagione si sta trascinando dal punto di vista emotivo. E soprattutto se il fiato sul collo da parte della proprietà non c’è quando l’aria che tira è quella tipica da buoi già scappati dalla fattoria senza che nessuno si sia preoccupato di chiudere il cancello. L’ottimismo alberga altrove. E diciamolo pure: se non batti in casa l’Empoli, forse, è anche giusto restare fuori dall’Europa.

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