Lunga intervista rilasciata da Giancarlo Antognoni a La Gazzetta dello Sport. Eccone i passaggi principali sulla sfida europea
Alla splendida carriera di Giancarlo Antognoni forse è mancata solo qualche partita europea in più con la Fiorentina: «Eh sì, di Coppa Campioni in particolare. Adesso si qualificano in quattro, qualche edizione l’avrei giocata anche io. Ma sono comunque convinto che le 73 presenze con l’Italia mi abbiano reso importante pure a livello internazionale. Certo, ai miei tempi entrare nelle coppe era difficile…».
Giancarlo, ha visto la partita d’andata col Twente?
«Sì: un buon primo tempo, una ripresa meno bella. Speravo in un risultato più ampio, che rendesse agevole il ritorno, ma non importa: la Fiorentina è superiore».
Cosa temere del Twente?
«Dal punto di vista tecnico la squadra olandese è complessivamente inferiore, ma ha qualche buona individualità che può creare problemi. Il pubblico potrà essere importante».
A che livello è la condizione della Fiorentina?
«È un periodo non eccezionale, il Twente è atleticamente più pronto. Però ad agosto è normale che una squadra italiana non sia al top. Credo, però, che sia un problema più mentale che fisico: magari l’importanza della sfida ha spinto i giocatori a rallentare e a chiudersi nel secondo tempo dell’andata».
Condivide il turnover di Italiano in campionato?
«Insomma… Io resto dell’idea di far giocare i migliori all’inizio, ma ci sta che un allenatore abbia convinzioni diverse».
La Fiorentina ha giocato le finali di tutte le coppe nella sua storia. Manca, ovviamente, la Conference. Può essere il grande obiettivo stagionale?
«Deve esserlo. Una finale europea sarebbe un grande risultato, così come un bel cammino in Coppa Italia. In campionato ci sono rivali troppo superiori, si può puntare a migliorare leggermente il piazzamento dello scorso anno, di più è difficile».
Di
Redazione LaViola.it