Il club manager della Fiorentina parla della prossima sfida con i granata, e della mostra che gli è stata dedicata dal Museo Grande Torino.
Torino e Fiorentina in Europa? «Credo e mi auguro proprio di sì. Entrambi sono club ambiziosi, ben strutturati, meritano di tornare presto a calcare i palcoscenici europei». Parla così a Tuttosport Giancarlo Antognoni, a cui è stata dedicata una mostra a Grugliasco da parte del Museo del Grande Torino e della Leggenda granata. «E’ davvero una bellissima iniziativa, sono onorato ed emozionato. Perché coinvolge un Museo che riguarda la storia di una società come il Torino e per le motivazioni che, come mi hanno spiegato, stanno dietro alla scelta del mio nome».
IN COMUNE. Oltre all’accesa rivalità nei confronti della Juventus, cosa accomuna Torino e Fiorentina? «Tante cose, non solo questa rivalità radicata da tempo nei due club e nei loro sostenitori. Di certo la passione, la voglia sempre di battersi e provare a vincere anche contro le squadre più forti, l’attaccamento dei propri tifosi sempre così vicini in casa come in trasferta, l’aver annoverato tra le loro fila calciatori che hanno segnato la storia del calcio. Eppoi, oltre a essere due società riconosciute non soltanto in Italia ma anche nel mondo, pure il fatto purtroppo di essere state colpite negli anni da eventi tragici».
PROTAGONISTI. Chi sono oggi i giocatori-simbolo di Torino e Fiorentina? «Ce ne sono diversi. Se penso ai granata dico Sirigu, Iago Falque, Belotti, Rincon. Mentre tra i viola è più difficile, perché li conosco tutti bene e so che tutti tengono moltissimo e incarnano alla perfezione i valori della nostra maglia e del nostro club. Ma se devo proprio fare un nome che possa riunirli tutti allora dico il nostro capitano Pezzella».
