L’ex osservatore nerazzurro parla del portiere polacco, accostato all’Inter: “Mi impressionò, è giovane ma già con tanta esperienza”
Gianluca Andrissi, ex direttore sportivo di Como e Spezia, che ha lavorato per 18 anni per l’Inter, uno dei quali da scout, racconta a Tuttosport come il polacco sia da tempo sul taccuino dell’attuale club campione d’Italia: «Stagione 2014-15: grazie al lavoro di Piero Ausilio venivano monitorati, in tutta Europa, svariati talenti di tenera età. Tra questi c’era Dragowski».
Così lo andò a seguire in Polonia. «Il lavoro dello scout è questo. Mi recai a Biaylstok, a seguire una partita dello Jagiellonia. Dragowski mi colpì subito, aveva solo 17 anni, ma era titolare nella massima serie. Lettura delle palle alte e reattività. Agile e longilineo nonostante la stazza. Mi impressionò».
E stilò una relazione positiva. «Certo. Era una giornata fredda, con una pioggia fastidiosa. I palloni erano viscidi, ma mostrò sempre sicurezza. Fu eccezionale nella lettura delle giocate».
Si capiva che sarebbe arrivato lontano. «Era un portiere al 100%, che sarebbe diventato professionista. Anche solo per come si riscaldò nel prepartita si intuiva fosse molto maturo. Ma non parlai con lui o con il suo agente. Gli osservatori devono isolarsi».
Perché allora l’Inter non inoltrò alcuna proposta per lui? «Quando lavori per l’Inter, e faccio un discorso generale, ti presenti con un marchio rilevante, quindi la pretesa economica è importante. La società avrebbe potuto acquistare Dragowski e mandarlo poi in prestito. Ma a volte ai top club serve un prodotto finito. Ci sono tanti ragionamenti da fare».
Oggi il profilo di Dragowski è di nuovo accostato ai nerazzurri. «Mi fa piacere se lo accostano all’Inter. È un lavoro di Ausilio, tutto ritorna. Il ragazzo è molto interessante. Un giovane con esperienza, che gioca ad alti livelli da tantissimi anni».
Lo vedrebbe bene in questa Inter? «La mia opinione è che quando Handanovic smetterà di giocare, Dragowski potrà tranquillamente prendere il suo posto tra i pali. Io lo vedo benissimo come portiere titolare dell’Inter del futuro, anche perché ha davanti a sé come minimo dieci anni di carriera davanti».

Di
Redazione LaViola.it