Andrea Sottil, doppio ex di Udinese e Fiorentina e oggi tecnico del Livorno, ha parlato così ai microfoni di Radio Blu: “La Fiorentina ha fatto un campionato abbastanza altalenante, secondo me alla ricerca dell’identità della squadra, questa ricerca può far sì che tu incappi in periodi no. Reputo Pioli un tecnico molto preparato, ma è alla ricerca dell’identità tattica: basti pensare che si era partiti col 4-2-3-1, ma Pioli non ha trovato ciò che voleva nel ruolo di trequartista ed è dovuto passare al 4-3-3. Ovviamente, è un giudizio dall’esterno, solo Stefano dall’interno può sapere come schierare al meglio i suoi giocatori. Ho visto però la Fiorentina con la Juve e credo si sia avvicinata ad avere un’identità: ha un gioco, spesso palla a terra, e chiaramente lo sta portando avanti. Può far bene in questo finale di campionato”.
“Un giocatore che mi ha impressionato? Vedo Chiesa come l’uomo che può far saltare gli equilibri, non me ne vogliano gli altri giocatori, ma lui è l’uomo che ha il colpo. Anche se è giovane, lo vedo già leader. Mio figlio Riccardo? I suoi colpi non si insegnano: si hanno nel dna. Io avevo altre caratteristiche. Riccardo ha sempre avuto queste doti fin da bambino: era innamorato della palla, non la passava a nessuno e cercava di scartare tutti. Io ho cercato sempre di fargli mantenere questa spregiudicatezza offensiva, andando alle volte contro qualche istruttore. Penso sia giusto imparare a scaricare la palla a uno-due tocchi, però un po’ di egoismo, quando si gioca attaccante, non fa mai male. Faccio proprio l’esempio di Chiesa: in lui, nonostante la giovane età, vedo un giocatore che si prende ogni volta la responsabilità, anche sbagliando, di tentare un colpo ad effetto, che sia il tiro in porta o la creazione della superiorità numerica, che nel calcio è fondamentale. Secondo me Riccardo è nel posto giusto al momento giusto, la Fiorentina lo ha gestito in maniera ottimale, ora sta a lui dimostrare il suo valore”.
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Redazione LaViola.it