L’attaccante ha sottolineato che questa Fiorentina non vuol essere ‘normale’. Figlio d’arte come Chiesa e gli insegnamenti del padre Diego
Nella lunga intervista a La Repubblica, Giovanni Simeone ha parlato del suo rapporto con Federico Chiesa e svelato un segreto di suo padre Diego:
Intanto è nata una Fiorentina piena di ragazzi. Siete la squadra più giovane. Poca esperienza, tanto entusiasmo.
«La cosa è semplice da spiegare, credo. Ecco, se noi mettiamo in campo la nostra passione, la nostra grinta, possiamo sorprendere. Se mancano queste qualità diventiamo una squadra terribilmente normale, e noi non vogliamo esserlo».
Lei e Federico Chiesa siete una coppia speciale. Due figli d’arte finiti quasi all’improvviso sotto le luci della ribalta.
«Io e Fede siamo molto amici, anche perché condividiamo questo destino: essere figli di due grandi giocatori. Beh, il vero vantaggio è avere qualcuno fidato a cui chiedere consigli. E anche entrare in uno spogliatoio di giocatori veri quando sei un bambino. Ma la cosa buffa è che mio padre è venuto per la prima volta a vedermi giocare da professionista lo scorso 26 agosto, quando abbiamo vinto col Chievo».
E meno male che alla fine è riuscito anche a segnare.
«Sì. Ci tenevo parecchio. Quando sai che c’è un genitore in tribuna non è facile. Ansia da prestazione, credo».
Ma c’è una frase di suo padre Diego che lei porta sempre con sé?
«Ce n’è una che è un mantra. Me la disse prima che io partissi per Genova: Giovanni, ricordati che fino al tuo ultimo istante di allenamento hai la possibilità di migliorarti».
A proposito: lei che obbiettivo si è dato questa volta?
«Potrei dire che voglio fare più gol della scorsa stagione. Ma la verità è che voglio soprattutto imparare a essere più utile alla squadra, diventare il riferimento per far salire i centrocampisti, per esempio».
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Redazione LaViola.it