L’islandese sta meglio, ma è destinato ancora alla panchina. Palladino lo aspetta e studia le alternative
L’eccezione alla regola. Senza lo squalificato Kean la partita con il Como di domani rischia di rappresentare una parentesi pericolosa e insidiosa per la Fiorentina, con Palladino chiamato a indicare il sostituto di Moise all’interno del ventaglio di soluzioni a disposizione. Con sfumature e sfaccettature diverse sono Gudmundsson, Zaniolo e Beltran (ma anche il giovane Caprini) le questioni di stringente attualità, dal primo minuto ma anche a gara in corso. Una scelta, quella del riferimento centrale, che ad ogni modo sottintende l’obbligo per Palladino di adattare uno dei suoi giocatori offensivi, con l’obiettivo di tornare a muovere la classifica e dimostrare di saper fare a meno (almeno per 90 minuti) del proprio capocannoniere. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DALLA PANCHINA. Per Gudmundsson però anche febbraio non è certo stato sinonimo di continuità. L’appuntamento con il vero Gud fin qui è sempre stato rimandato: dopo 24 giornate sono appena 668 i minuti disputati dal classe 1997 a fronte dei 1.976 di un anno fa, a questo punto del campionato. Ironia dei numeri: a quasi due terzi del percorso la media gol è persino migliorata, con l’islandese passato da 1 rete ogni 219 minuti a 1 ogni 167, tutto questo nonostante la sola partita (peraltro contro la sua ex squadra) disputata per intero, a fronte delle 20 di un anno fa. La rifinitura stabilirà nel dettaglio le condizioni dell’islandese, che parte comunque indietro rispetto ai compagni di reparto — l’ipotesi più concreta è che parta dalla panchina — ed è reduce da appena 10 minuti nelle due gare con l’Inter.
COPPIA. Diverso il discorso per Zaniolo e Beltran, che potrebbero muoversi sull’asse centrale cercando di togliere ogni punto di riferimento alla difesa di Fabregas. Il primo è reduce da ben 10 partite con la maglia dell’Atalanta da attaccante centrale, seppur con un minutaggio complessivo, in quel ruolo, comunque scarno (260). Il secondo, acquistato con le stimmate dell’uomo d’area di rigore, prima con Italiano e poi con Palladino si è ritrovato sempre più lontano dalla porta. In campionato senza Kean la Fiorentina ha giocato solo contro il Genoa il 31 ottobre, in una gara sofferta e vinta dai viola grazie al gol di Gosens e agli interventi decisivi di De Gea.

Di
Redazione LaViola.it