Le dichiarazioni dell’allenatore viola sull’attaccante bosniaco e sul capitano
L’allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli ha parlato anche della sua crescita e di alcuni singoli nella lunga intervista a La Repubblica: “C’è una frase se bellissima di Micheal Jordan che dice “allenati come se non avessi mai vinto e gioca come se non avessi mai perso”. Quello che ho modificato nel mio percorso è che prima stavo troppo sugli errori della partita precedente adesso mi concentro più su quella successiva”.
DZEKO. “Dzeko sta già facendo crescere la squadra con il suo esempio durante gli allenamenti, è un professore che sa dove andare e come muoversi. Credo che per lui sia meglio giocare con un altro attaccante, piuttosto che giocare da solo. A Kean ogni giorno faccio i complimenti per come lavora. Nel passato, quando era stato accostato al Milan, mi avevano detto che è uno che si allena poco ma non è vero nulla di tutto questo. Lo vedo voglioso, determinato, si arrabbia quando non gli arriva un pallone, deve migliorare nel timing dell’attacco alla profondità per non finire in fuorigioco, ma sono convinto che farà una grande stagione”.
KEAN. “Volevo Moise al Milan, anche se c’era chi parlava male di lui. Niente di vero, è un ragazzo serio che dà tutto. È un amico di Leao: due persone dal cuore grande”.
RANIERI. “A Luca ho detto che aveva un’eredità importante ma vedo in lui attaccamento e senso di appartenenza. A Davide ci penso sempre, ce l’ho dentro e chiaramente essere tornato qua me lo fa ricordare sempre di più. Vincere un trofeo per lui sarebbe qualcosa di incredibile”.
SERIE A. “Un torneo interessante e in salute: ci stiamo avvicinando alla Premier, anche se non la eguaglieremo. Loro pagano un calciatore medio 30 milioni, cifra che noi spendiamo per un giocatore di punta”.
ALLENATORI. “Cuesta al Parma. Mi farà effetto salutare un collega di 30 anni. Ammiro chi garantisce standard alti da subito, io per arrivare ho dovuto fare una gavetta lunga”.
SCUDETTO. “Il Napoli se la giocherà con Inter e Milan. Anche se Allegri non vuole che lo dica (ride, ndr), ha il grande vantaggio di non giocare le coppe”.
GATTUSO. “È l’uomo giusto per guidare l’Italia. Un’altra esclusione sarebbe preoccupante per il sistema”.
NAZIONALE. “Mi ha fatto piacere, ma in questo momento una nazionale non è quello che voglio, amo la routine del club. Credevo che Ranieri accettasse per chiudere una carriera meravigliosa. Dopo il suo no, anche io ho pensato a Gattuso”.
MILAN-FIORENTINA. “Si commuoverà? Credo proprio di sì. L’anno dello scudetto si era creata un’atmosfera magica, il coro “Pioli is on fire” mi ha divertito molto. Ho guidato una squadra fantastica”.
CAGLIARI. “Terminerà la luna di miele dopo un’estate di belle parole che hanno accompagnato il mio ritorno (ride, ndr). Sono già pronto a fare grandi discussioni con i miei amici: se mi ci metto non mollo, sono testardo”.
Di
Redazione LaViola.it