Era il 20 gennaio quando Nikola Kalinic, dopo giorni in cui l’ambiente viola si era rassegnato a veder partire il suo centravanti in direzione Cina, con un’intervista a sportske rispediva al mittente le lusinghe di Fabio Cannavaro e del Tianjin Quanjian, dichiarando la sua volontà ferrea di restare a Firenze. L’happy ending che non ti aspetti, in un mondo materialista e iper consumistico come quello del calcio contemporaneo. Un giocatore che rifiuta una quantità inimmaginabile di soldi per restare con la famiglia in un paese decisamente più appetibile ed in un campionato competitivo. Una bella storia da raccontare, su di un calciatore dimostratosi uomo dai valori inattaccabili.
Il tecnico del Tianjin Fabio Cannavaro, però, non si è mai arreso del tutto alla perdita del suo “pupillo”, continuando a rilasciare interviste nelle quali lasciava sempre un piccolo spiraglio di possibilità sull’approdo del croato in Cina. L’ultima delle quali nella giornata di domenica. Nessuno, tuttavia, sembrava credere più ormai alle parole dell’italiano campione del mondo.
Fino a quando, nella giornata di oggi, è arrivata l’ennesima indiscrezione dall’oriente. A una settimana dalla chiusura del calciomercato cinese. Offerta alla Fiorentina alzata a 45 milioni ed ingaggio ritoccato al giocatore, con tanto di accordo già raggiunto mesi fa con l’agente del calciatore. Ancora una volta i tifosi della Fiorentina non sanno se sorridere di una voce di mercato che sta diventando una telenovela; oppure preoccuparsi seriamente dell’ultimo assalto del club allenato da Cannavaro per Nikola.
Oltretutto, con il mercato italiano chiuso, la prospettiva di perdere Kalinic, senza poterlo rimpiazzare anche solo numericamente, renderebbe ancor più amaro un campionato che finora ha regalato rare soddisfazioni al tifo gigliato. Tifo che non vive di milioni e plusvalenze, ma di passione e attaccamento alla maglia.
La realtà, però, è che l’ambiente fiorentino può restare abbastanza tranquillo: con soli sette giorni di tempo dalla chiusura del mercato cinese difficilmente la trattativa può ripartire ed essere portata alla conclusione. Oltretutto se si parla di trasferimenti internazionali, per i quali, viste le questioni burocratiche, si dilaterebbero ancor di più le tempistiche. Inoltre, se Kalinic ha rifiutato una mostruosa cifra vicino ai 10 milioni di euro a stagione giusto un mese fa, come potrebbe un ulteriore ritocco dell’ingaggio far cambiare radicalmente la sua presa di posizione, che non faceva leva su questioni economiche? Oltretutto, secondo quanto raccolto da LaViola.it, l’intermediario dell’operazione Davide Lippi si trova in America, ben lontano dalle zone calde per intavolare una trattativa.
E allora non resta che dormire tranquilli, e aspettare con ottimismo il 28 febbraio. Quando, finalmente, questa storia si chiuderà una volta per tutte. Con nessun’altra possibilità di rilancio. Almeno fino a giugno.

Di
Marco Zanini