Altri concetti espressi dal colombiano che parla delle difficoltà avute a Siviglia e del paragone col fenomeno
Parla ancora così l’attaccante della Fiorentina Luis Muriel a La Nazione: Carriera inferiore a potenzialità? “Credo che il calcio mi abbia restituito quello che ho dato. Quindi sì, la mia carriera è stata giusta, sono contento di quello che ho fatto giocando per squadre importanti. E poi non ho ancora 28 anni, di tempo davanti ce n’è eccome…”. A Siviglia? “Il Siviglia si è comportato benissimo con me, anche lì ho tanti amici e lo spogliatoio era davvero super. Se ho reso meno del previsto, la colpa è stata solo mia. Credo di aver pagato troppo la pressione di dover dimostrare quanto valevo. Mai il Siviglia aveva speso così tanto per un giocatore, questo peso mi ha frenato. Quindi nessun sassolino da togliermi, mi dispiace solo che il vero Muriel si veda ora”.
Paragone con Ronaldo? “Magari… Lui l’ho incontrato solo una volta, nel 2015, quando ero in Cile con la Colombia per giocare la coppa America. Mamma mia che figura. La scena è questa: stiamo uscendo per andare a giocare e dall’ascensore sbuca Ronaldo e io nulla, mi paralizzo per l’emozione. Cuadrado lo capisce e riesce a trascinarmi di fronte a lui, io mi vergognavo come un bambino. Arrivo lì e non spiccico parola, Cuadrado nel frattempo ci scatta una foto e quello è l’unico ricordo che ho dell’incontro con il vero Ronaldo”.

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Redazione LaViola.it