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Ancora Muriel: “Simeone mi ha stupito. Tifosi straordinari. No al Milan perché…”

Il colombiano parla del Cholito e del suo rapporto con il gol. Poi spiega le ragioni del rifiuto ai rossoneri, proiettandosi sulla sfida contro la Lazio.

Ecco altre parole di Luis Muriel al Corriere dello Sport – Stadio: «Simeone? Giovanni è tra i compagni che mi hanno impressionato di più. Quando sono arrivato, lui era uno dei titolari fissi, poi ha cominciato a giocare di meno, eppure non è mai mancata la voglia di aiutare il gruppo. Ogni volta che è entrato in campo ha quasi sempre fatto la differenza: è anche questione di testa». 

LUCIDITA’. Davanti alla porta, però spesso Simeone non brilla, mentre lei la vede benissimo. «Non ridurrei il tutto a questa considerazione. Giovanni è più bravo a giocare dentro l’area, è portato naturalmente a fare più gol: nel calcio, poi, ci sono momenti. In questo periodo, diciamo che a me gira tutto dalla parte giusta (sorride)». 

LEGAME. Che effetto le ha fatto respirare tutto questo affetto da parte della tifoseria? «È bellissimo. I tifosi vedono comunque il sacrificio della squadra. Possiamo commettere errori, ma non viene meno mai la voglia di combattere, l’idea di stare dentro la partita fino all’ultimo istante, senza mollare mai. Siamo un gruppo giovane: a volte soltanto il cuore non basta e sentire che ci accompagnano sempre è straordinario». 

CACCIA AL RECORD. Con la Fiorentina, Muriel ha segnato complessivamente 7 gol. Più 4 con il Siviglia. Siamo a -2 dal suo record stagionale, 13 totalizzato con la Samp. «È vero (ride). Mi ero dimenticato quanti ne avessi fatti in Spagna. E voglio continuare a segnare, ad aiutare la squadra ed arrivare il più in alto possibile con la Fiorentina». 

MILAN. Lei ha avuto la forza di dire no al Milan che, classifica alla mano, a fine girone d’andata aveva già un mezzo piede in Europa. «Entrambe le squadre, Fiorentina e Milan, mi offrivano quello che io volevo, ovvero giocare e avere quella fiducia di cui avevo bisogno, ma avevo parlato prima con i viola e volevo rispettare la parola». La parola conta«Non vorrei passare per quello che si dà delle arie. Io sono sempre stato uomo di parole, i principi valgono più di tutto. Questo me lo hanno insegnato i miei genitori». 

LAZIO. Domenica, al Franchi, arriva la Lazio. «Ci troveremo di fronte un avversario sicuramente motivato, con l’obiettivo, anche loro, di conquistare questi posti tanto ambiti, sia la Champions che l’Europa League. I derby riaccendono le motivazioni, più che mai se lo vinci come loro, in maniera netta, 3-0». Più forte Immobile o Correa? «Immobile è tra i giocatori più forti d’Italia dentro l’area. Correa è uno di quelli che non dà punti di riferimento. Hanno caratteristiche diverse, non possono essere paragonati: sono due elementi che si integrano alla perfezione. Da avversari, sono molto difficili da marcare. Ma noi giochiamo davanti alla nostra gente, la loro spinta sarà come sempre determinante: questo sarà un nostro piccolo vantaggio». 

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