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Rassegna Stampa

Ancora Gudmundsson: “Ammiro Messi e Beckham. De Gea un fenomeno, ma so come batterlo su rigore”

Il fantasista della Fiorentina: “Sogno di arrivare al top, ho 27 anni ma lavoro ogni giorno per questo”

Seconda parte dell’intervista ad Albert Gudmundsson, numero 10 della Fiorentina, su Repubblica (qui potete leggere la prima parte).

Dice di ispirarsi a Messi, Ronaldinho, Beckham. Da piccolo imitava i loro gesti anche se ha giocato per tanti anni a basket. «Lo faccio ancora quando in estate torno in Islanda. Il basket mi ha insegnato a muovermi in campo: dribbling, uno contro uno, finte di corpo».

Utilizza i social ma è consapevole delle loro insidie. «Penso siano una buona cosa ma possono essere anche pericolosi. Aiutano a crescere ma possono anche creare dipendenza. Alcune persone si spingono troppo oltre. Il mio consiglio è di ascoltare le persone che vi circondano, gli affetti veri: sono lì per sostenervi, vogliono il meglio per voi» .

Ci sono due giocatori che ammira particolarmente: «Ho giocato sia con Koopmeiners (adesso alla Juventus) che con Reijnders (al Milan). Avevamo un ottimo centrocampo all’AZ Alkmaar e noi tre eravamo al top. Sono ottimi interpreti, mi manca giocare con loro. Ma siamo ancora in contatto e siamo tutti molto amici». E nella Fiorentina? «De Gea è un fenomeno ma so come batterlo su rigore. Tutte le notti, invece, sogno come far gol a Josep Martínez». Ex Genoa, adesso all’Inter.

Tutta l’intervista è in inglese, anche se qualche parola in italiano ci scappa. Anche in campo? «Beh, di solito si tratta di parolacce — ride — all’arbitro mi rivolgo in maniera serena. Il lessico è semplice, cerco di esprimermi direttamente. ‘ Passa’, ‘ vai’, ‘ dentro’, ‘ sul destro’, ‘ sul sinistro’, ‘ crossa’. Sono quelle che uso maggiormente. Le altre, meglio che non le dica».

Infine, c’è spazio anche per sognare: «In campo mi piacerebbe arrivare al top, ho 27 anni ma lavoro ogni giorno per questo. Fuori dal campo, invece, vorrei veder crescere i miei due bambini sani e felici». In Italia? «Qui avete la ‘dolce vita’, si mangia bene e il clima è perfetto. Ma l’Islanda è sempre nel mio cuore».

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