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Rassegna Stampa

Ancora Gosens: “A Comuzzo ho detto di scegliere col cuore. Nazionale? Pago di giocare in Serie A”

Robin Gosens - Fiorentina

La seconda parte dell’intervista al terzino tedesco

Il terzino della Fiorentina, Robin Gosens si è raccontato al Corriere Fiorentino: “Pioli? Del mister mi ha stupito la facilità con cui riesce ad avere feeling coi giocatori. A volte al campo arriva gente arrabbiata, che ha in testa il mercato o che sbaglia cose semplici in allenamento. Lui però riesce a usare le parole giuste nel momento giusto. Sempre. In Germania la chiamano Fingerspitzengefühl (avere tatto, empatia con le persone, ndr), è una dote non comune che ti fa creare feeling con chi ti sta accanto e frutto della sua enorme esperienza che lo ha portato a vincere il campionato e ad allenare super campioni come Ronaldo”.

TORINO. “Fa parte del mio modo di essere, non ce l’avevo con nessuno. La mattina della partita mi sentivo di poter vincere e non esserci riusciti mi ha deluso anche perché era la domenica prima della pausa e portare a casa i 3 punti ci avrebbe aiutato a prendere entusiasmo e credere ancora di più in noi stessi. In generale comunque pretendo sempre il massimo da me stesso e dalla mia squadra. Come dicevo, gli obiettivi che ci poniamo ogni giorno aiutano a crescere”.

NAPOLI. “Ah, non vedo l’ora che arrivi quella partita. L’anno scorso il Napoli è stata l’unica grande che ci ha battuto senza darci la possibilità neppure di tentare di restare aggrappati al risultato. Sabato dovrà essere la nostra rivincita. Loro sono fortissimi e se possibile sono diventati ancora più completi, ma vogliamo dare subito un segnale forte. A noi stessi, ai nostri tifosi e al campionato. Batterci deve diventare difficile per tutti”. 

STADIO DIMEZZATO.Non posso negare che questo crei un problema. A Firenze la passione è fantastica, ma uno stadio mezzo vuoto non è uguale a uno tutto esaurito. Quest’anno però arriva il centenario della Fiorentina e vogliamo assolutamente regalarci qualcosa di bello. La Conference? Certo, quello è uno dei nostri obiettivi principali”. 

GERMANIA. “Mi sento molto più maturo di allora, più sereno con me stesso e con gli altri. Il c.t. ogni tanto mi chiama e ogni tanto no, l’ultima volta purtroppo ho giocato male col Portogallo e la cosa non mi ha favorito, tanto che in queste convocazioni sono rimasto a casa. A mio parere pago il fatto di giocare in serie A, in un campionato meno visibile. Nagelsmann va spesso allo stadio a vedere la Bundesliga, ma non viene mai qui e in Germania si parla di me solo se segno. lo però so di essere un giocatore da Nazionale: l’anno scorso ho fatto 8 gol e 9 assist. Numeri da top europeo se parliamo di difensori esterni”. 

COMUZZO E FAGIOLI.Con “Comu” ho parlato tantissimo. lo cercavo lui e lui cercava me. Appena accendevo il telefono leggevo notizie su di lui e sulle offerte milionarie che riceveva: non è stato facile affrontare tutto questo, non lo sarebbe stato neppure per me che ormai ho esperienza. Pietro è un ragazzo serio e aperto, ma non scordiamoci che ha vent’anni. Ora che è chiuso il mercato vedrete che piano piano tornerà quel giocatore forte e sicuro che è sempre stato. Fagioli è molto più introverso, ha il carattere chiuso ma visto tutto quello che si è detto e scritto su di lui mi è sembrato normale stargli vicino. La cosa più importante che gli ho detto è semplicissima: quando vuoi ci sono. Ora comunque lo vedo molto più tranquillo e concentrato. Le doti non si discutono e sono convinto che ci darà tantissimo quest’anno”. 

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