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Ancora Commisso: “Stadio, non aspetto dieci anni. Non parliamo del Ponte Vecchio…”

Il Presidente della Fiorentina tocca tanti argomenti nell’intervista in edicola stamani. Dopo le parole su Chiesa (LEGGI QUI) ecco quelle sullo stadio

L’intervista di Rocco Commisso a La Gazzetta dello Sport si snoda anche sul tema del nuovo stadio: «I nodi cruciali in questo momento sono il nuovo stadio e il nuovo centro sportivo. Per lo stadio ci sono tre ipotesi: riammodernare il Franchi, costruire un impianto nuovo o radere al suolo il Franchi e ricostruire. So che in Italia gli stadi sono cattedrali ma anche altri templi come Wembley o Yankees Stadium sono stati rifatti e la vita va avanti. Si parla di stadi, non del Ponte Vecchio o della Statua della Libertà. Noi vogliamo rispettare tutto e tutti ma da quanto tempo Milan, Inter, Roma, Napoli parlano di un nuovo stadio? Se devo aspettare dieci anni lascio perdere. A breve acquisiremo i terreni per il centro sportivo. Abbiamo bisogno di uno spazio dove lavorare senza disperdere energie».

La sua sfida è riportare le famiglie allo stadio.
«Non sono qui per dare lezioni. Senza mancare di rispetto ho visto esplodere a Marassi petardi simili a bombe. I napoletani al Franchi accendevano fuochi e fumogeni che negli Usa non sarebbero mai entrati in un impianto sportivo».

Contento del mercato viola?
«Pedro non l’ho mai visto in azione. Ribery l’altro giorno in allenamento ha preso da parte Vlahovic per spiegargli alcune cose. Tutti seguono Franck perché la sua carriera parla per lui. Per Ribery, come per Boateng, è stata decisiva la moglie. Ho pranzato sia con lei che con Melissa Satta. E anche io sono qui grazie a mia moglie Caterina. Mentre valutavo le varie opzioni mi ha detto: “Scegli almeno una bella città”. Meglio di Firenze era impossibile».

LE PAROLE DI COMMISSO SULLA PARTITA CONTRO LA JUVENTUS

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