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Ancora Bigica: “Meli grande fisico e temperamento; Hrstov è pronto. Mi rivedo in Badelj. Edmundo…”

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Questa la seconda parte dell’intervista a Emiliano Bigica, ex viola e nuovo mister della Fiorentina Primavera, ai microfoni di Radio Bruno: “C’è un nuovo Chiesa nella mia Primavera? In squadra abbiamo degli elementi che possono diventarlo, a patto che riescano a crescere mentalmente. Meli? È un giocatore che ha grande struttura fisica e temperamento, nonostante la giovane età. Le caratteristiche per arrivare in prima squadra ci sono tutte, non per niente Pioli ha speso parole dolci per questo ragazzo. Gori? Gabriele ha dimostrato di essere un ragazzo che lavora quotidianamente sempre a mille all’ora. Anche lui ha voglia di arrivare, per noi è un giocatore importante, spero che lo sia anche a livello realizzativo, il suo dna dice che vede la porta”.

Nuovi arrivati? Kasse è un centrocampista senegalese molto dinamico, ha bisogno di lavorare tanto. Però è uno che si applica e ha grande corsa, nel momento in cui si abituerà al calcio italiano potrà togliersi soddisfazioni. Hristov è già più pronto, è un ragazzo importante di questa rosa. Modulo? Noi ci atteniamo ai principi della prima squadra, che vanno bene per qualsiasi schema. Portieri? La Fiorentina per tradizione ha sempre avuto dei portieri forti. Anche quest’anno ci sono ragazzi di valore. Vedremo chi ci sarà, Cerofolini ha anche esigenze di prima squadra, altrimenti sarà pronto Ghidotti. Obiettivi? Il raggiungimento dei playoff. Maggiore sarà il numero di giocatori che riusciranno a giocare in prima squadre maggiore sarà la mia soddisfazione, perché significherà che abbiamo fatto un buon lavoro”.

Mia miglior partita in viola? La semifinale di ritorno con l’Inter di Coppa Italia. Quegli anni li ricordo con molto piacere, ci siamo tolti molte soddisfazioni. Era un piacere andare al campo di allenamento, sono convinto che possano tornare quei tempi. Giocatore più forte con cui ho giocato a parte Batistuta e Rui Costa? Edmundo, ma purtroppo aveva un neurone in testa. Ho rimpianti per quell’anno, non so se avremmo vinto lo scudetto ma se lui fosse rimasto magari saremmo arrivati secondi e non terzi, e sarebbero rimasti alcuni giocatori forti come Serena, Schwarz e Toldo”. 

“Ranieri? E’ stato l’uomo scelto dalla proprietà per la rinascita. Un grande motivatore, aveva anche la capacità di fare le scelte giuste a partita in corso. Ha scritto una favola bellissima al Leicester e gli faccio i miei complienti. Antognoni? E’ sempre stato un simbolo per Firenze, è giusto che sia tornato perché può essere un aiuto per chiunque. Un giocatore che mi somiglia di questa Fiorentina? Mi rivedo un po’ in Badelj nel suo modo di giocare e nella struttura fisica. Dedica ai tifosi? Spero che possano far sentire la loro vicinanza a noi tutti, che sia prima squadra o che sia Primavera”.

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