Il tecnico della Fiorentina è appeso ad un filo, quel filo che lo tiene legato a Commisso, il quale per la prima volta sta vacillando
«Se avessi avvertito intorno a me una brutta aria da parte del club o dei giocatori mi sarei dimesso. Non ho mai guardato ai soldi». Orgoglio Iachini. Il tecnico viola esce per un attimo dal suo bunker per inviare alcuni messaggi. La positività di Callejon al Covid 19 è un colpo inatteso. Che, tra l’altro, ha obbligato la Fiorentina a entrare subito nella bolla come previsto da protocollo sanitario, scrive stamani La Gazzetta dello Sport. Ma l’assenza di Callejon permette a Iachini di restare aggrappato, più o meno, al suo tradizionale percorso tattico. Senza fare rivoluzioni che lui per primo fatica a digerire in un momento così delicato del campionato. L’allenatore della Fiorentina sa di essere a rischio.
E sa che una sconfitta a Parma taglierebbe quasi certamente anche l’ultimo sottile filo che lo lega a Rocco Commisso. L’uomo che lo ha voluto in estate e che lo ha difeso sia dopo il rocambolesco pareggio con lo Spezia, sia dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Roma. Ma anche il patron sta vacillando. Non a caso ha accettato l’idea che i suoi collaboratori si guardassero intorno puntando gli occhi su una figura come Cesare Prandelli. Per il mondo Fiorentina un vero e proprio padre nobile. Prandelli avrebbe dato il via libera per un contratto fino al 30 giugno 2021. Insomma, in partenza da traghettatore sperando poi di cambiare prospettiva strada facendo. Ma per il momento c’è ancora Beppe in panchina. E la speranza della Fiorentina è quella di uscire da questo momento critico e riprendere la marcia alla conquista di una classifica ai margini della zona Europa. Stasera al Tardini una cosa emergerà in maniera chiara: da che parte sta la squadra.
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Redazione LaViola.it